L’isee è il modello reddituale tanto utilizzato dalle famiglie che richiedono le più svariate prestazioni assistenziali, le agevolazioni per i figli impegnati a scuola, bonus e sconti sulle utenze domestiche o sul ticket sanitario. Siamo arrivati al secondo anno di operatività del nuovo ISEE fuoriuscito dalla riforma di fine 2015. Il 12 aprile il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il Ministero dell’Economia, ha emanato un decreto che modifica la DSU e che spiega tutta la procedura operativa alla luce delle novità che lo stesso decreto ha inserito nella normativa.

Modalità di rilascio del certificato

Dal 2015, richiedere il modello ISEE al proprio CAF è diventato più complicato per via di una serie di adempimenti a carico del richiedente e per i relativi controlli del Fisco prima del suo rilascio. Prima della riforma, l’ISEE veniva rilasciato seduta stante dal proprio Centro di Assistenza, in tempo reale e senza attese. Adesso, come rimarcato anche dal nuovo decreto in vigore dal 13 aprile, l’Inps rilascia il certificato, di norma, entro 10 giorni dalla presentazione della DSU. Questo per consentire all’Agenzia delle Entrate ed all’INPS, di interrogare le banche dati circa la consistenza patrimoniale e reddituale del soggetto richiedente. La DSU è l’autodichiarazione con cui il richiedente indica i redditi posseduti, cioè lo stipendio o la pensione, il reddito da lavoro autonomo, gli immobili posseduti e la consistenza del proprio patrimonio mobiliare.

Il tutto riferito al nucleo familiare in tutta la sua interezza. In sede di compilazione della DSU, sia che si utilizzino i professionisti abilitati alla trasmissione, che la via del fai da te con password e PIN per l’accesso ai servizi telematici, i documenti necessari sono moltissimi. Oltre al 730, al modello Unico o al CUD di ciascun componente il nucleo familiare, sarà necessario presentare le visure catastali degli immobili, la copia di tutti i buoni fruttiferi o certificati di deposito, la dichiarazione della propria banca o posta relativa al saldo ed alla giacenza media dei propri libretti di risparmio, conti correnti e carte di credito o debito.

Inoltre, fotocopia del documento di riconoscimento del richiedente, lo stato di famiglia, la copia dei libretti di autoveicoli e motoveicoli intestati ai componenti della famiglia.

Utilizzo del certificato

Una volta rilasciato l’ISEE, questo potrà essere utilizzato per prestazioni socio sanitarie, mensa scolastica, riduzione del ticket, riduzione della retta per l’asilo nido, sconti sulle bollette di luce, acqua e gas, diritto allo studio universitario e prestazioni sociali agevolate.

In base a quello che si intende fare con l’ISEE, cambiano le informazioni che vanno comunicate per la richiesta. Il Modello MINI, quello base e più semplice da richiedere, non serve per le prestazioni relative al diritto allo studio universitario, tanto per citare un esempio. Lo stesso vale nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti invalidi e disabili. L’attestazione è rilasciata anche nel caso in cui vengano rilevati dati omessi o errati nella DSU. Nel certificato ISEE verranno inserite le anomalie riscontrate che vanno corrette presentando il modulo FC3, quello correttivo. Utilizzare un ISEE con errori e difformità può portare alla bocciatura delle successive richieste di accesso alle prestazioni richieste o a multe salate e richieste di rimborso per quelle eventualmente percepite lo stesso ma non spettanti proprio in virtù delle anomalie sull’ISEE.

Altre novità sono quelle relative alle unioni civili che le equiparano ai matrimoni anche in sede di presentazione della DSU. Infine, il decreto offre la possibilità di richiedere l’ISEE corrente per sopraggiunte variazioni di attività lavorativa dei componenti il nucleo familiare. Per i nuovi ISEE, quelli del 2017, si può intervenire per variazioni di attività lavorative intervenute nei 18 mesi precedenti, cioè dopo il 30 giugno 2015.