Molti contribuenti italiani, nei prossimi giorni, potranno ricevere una lettera dall’Agenzia delle Entrate, in relazione a nuovi ed ulteriori controlli reddituali predisposti. In particolare si tratterà di una missiva che l’ente potrà inviare via posta elettronica certificata (PEC) o in alternativa per posta ordinaria a tutti coloro che non risultano in regola con la propria dichiarazione dei redditi e in particolare ai contribuenti 'multireddito'.

Quali contribuenti italiani potranno ricevere la lettera dell’Agenzia delle Entrate?

I redditi degli italiani sotto nuovo controllo sono di diversa natura e includono quelli provenienti da varie situazioni come affitto di immobili, rate delle plusvalenze, mantenimento del coniuge ed altri redditi introdotti dal nuovo provvedimento n.

91828 del 12 maggio di quest’anno previsto e approvato nella Legge di Stabilità del 2015. I contribuenti che rientrano nei possibili destinatari della lettera dell’Agenzia sono quelli con un rapporto di lavoro come dipendente o assimilati e coloro che hanno ricevuto assegni sistematici come quello relativo al mantenimento del coniuge in caso di separazione, di case in fitto con cedolare secca. Saranno controllati anche coloro che conducono un lavoro autonomo come professionista e non professionista, che percepiscono redditi da eventuali partecipazioni a società a responsabilità limitata o a rate annuali inerenti a plusvalenze.

Cosa deve fare e controllare il contribuente che riceve la lettera dell'Agenzia

Il contribuente italiano che riceverà la nuova missiva dovrà in primo luogo verificare, nel dettaglio, che siano stati riportati correttamente tutti i suoi dati relativi alle registrazioni in Anagrafe tributaria, come quelli inerenti le locazioni e i relativi contratti e tutti gli altri redditi di diversa natura.

Ulteriori informazioni potranno essere chieste dal contribuente direttamente all’Agenzia delle Entrate facendo presente possibili incongruenze, riscontrate o non riconducibili ad esso. Dopo che saranno condotte le opportune verifiche da parte dell’ente, il contribuente effettivamente in difetto, potrà porre rimedio al suo debito, ricorrendo al possibile e previsto ravvedimento operoso, attraverso il pagamento dei relativi versamenti e le sanzioni applicate dall'ente per non aver lecitamente dichiarato quanto dovuto.