Negli ultimi giorni molti studenti dell'Università degli Studi di Firenze hanno manifestato contro il Rettore Luigi Dei per via della sua decisione di aumentare le Tasse universitarie e inserirne di nuove, soprattutto per quanto concerne i fuoricorso. Questa decisione, inutile dirlo, ha surriscaldato gli animi degli studenti che si sono mostrati profondamente arrabbiati.

L'incontro col Rettore

In mattinata, in Piazza San Marco, un gruppo di ragazzi del "Collettivo di studenti di Firenze" ha incontrato il Rettore Dei che ha evidenziato la sua volontà di sedersi con loro ad un tavolo tecnico al fine di trovare una soluzione condivisa, parlando in primis dello sgombero di Palazzo Reginaldo occupato dagli studenti da più di dieci giorni.

I manifestanti però non hanno accettato di imbastire delle trattative in quanto hanno sottolineato la loro forte volontà di rifiutare queste nuove imposte, soprattutto a causa dei costi elevati della città di Firenze sia per gli alloggi sia per le spese di altro genere. D'altro canto il Rettore ha promesso loro che lavorerà al fine di venire incontro alle loro esigenze economiche e strutturali, senza ledere nessuno.

Il 17 giugno ci sarà una manifestazione

Dopo l'esito negativo dell'incontro mattutino con il Rettore Luigi Dei, i manifestanti hanno deciso di indire e di organizzare una manifestazione presso la stazione di Santa Maria Novella per il prossimo 17 Giugno. La loro volontà è quella di contrastare da un lato l'inserimento di nuove tasse, e dall'altro il taglio di alcune facoltà che recherebbe danni irreparabili per molti studenti giunti da posti lontani per studiare nella capitale dell'arte italiana.

La prima nuova tassa ad essere stata presa di mira dagli studenti è stata quella sulla mensa, frequentata da molti studenti per risparmiare. Le lamentele sin qui riportate, riguardano più del 92% di studenti che per mantenersi durante gli studi, lavorano, cosicché le tasse non gravino interamente sul tetto economico familiare.

Nei mesi scorsi, le stesse problematiche sono state affrontate anche nell'Università La Sapienza di Roma, ma fortunatamente le parti si sono incontrate trovando delle soluzioni adeguate senza dover creare grossi disagi.