Dal 1° luglio Agenzia delle Entrate Riscossione ha sostituito Equitalia. La cessazione del vecchio e tanto antipatico concessionario alla riscossione, dal punto di vista tecnico, rappresenta una notevole novità per i contribuenti che hanno debiti con il Fisco. Va sottolineato il punto di vista tecnico, perché per quello pratico, la situazione appare diversa, perché cambierà ben poco. Infatti, Agenzia delle Entrate Riscossione subentrerà in pieno in tutte le operazioni del suo predecessore, sia per i crediti vantati nei confronti dei contribuenti, che nelle voci passive e addirittura, nelle controversie in stato avanzato, quelle per intenderci, per le quali vi erano in corso procedura giudiziarie.

La novità di queste ultime ore è l’approvazione della nuova cartella da parte del nuovo Ente. Le Entrate con una nota, hanno confermato le modifiche alla nuova cartella che presto, inizierà a far perdere il sonno a milioni di contribuenti, proprio come succedeva con Equitalia.

Le novità

Tra conferme e smentite, il nuovo concessionario avrà maggiori poteri rispetto al precedente, perché avrà accesso alle banche dati di ogni cittadino. Dall’Agenzia non hanno perso tempo a smentire le voci che davano il nuovo Ente come più oppressivo del precedente. L’accesso alle banche dati infatti dovrebbe consentire alla nuova riscossione, una maggiore snellezza e velocità nei controlli, ma non nella riscossione coattiva come ipotizzato e temuto da molti.

Il fatto che adeso, l’ente di riscossione avrà accesso all’anagrafe tributaria, ai dati Inps ed a quelli bancari di ogni cittadino, non significa che renderà possibili pignoramenti e sequestri di conti correnti, pensioni e stipendi senza regole. Infatti, dalle Entrate sottolineano come già Equitalia, nonostante non avesse accesso a questi dati, poteva pignorare conti e stipendi senza passare dai Giudici.

La necessità di una sentenza di un Tribunale sopraggiungeva solo ed esclusivamente se contribuenti o soggetti terzi (datore di lavoro, banca e così via), impugnavano l’atto esecutivo. Il nuovo ente, avendo in mano i dati globali dei debitori, potrà procedere alla riscossione forzata mirata, cioè senza necessariamente bloccare tutti i conti correnti di un cittadino o di una impresa.

In pratica, con l’accesso alle banche dati, Equitalia potrà pignorare e riscuotere, solo quanto effettivamente avanzato, il che sicuramente migliorerà la situazione rispetto ad Equitalia.

La nuova cartella di pagamento

Come dicevamo, il 14 luglio, con una nota, l’Agenzia delle Entrate ha approvato la nuova cartella esattoriale. Infatti, chiusa Equitalia, la cartella di pagamento non sarà più la stessa con cui i contribuenti erano abituati a fare i conti. Nella nota si sottolinea come il nuovo documento sia all’insegna della chiarezza e della semplificazione, con l’utilizzo di colori che rimarchino meglio gli enti creditori per i quali opererà il nuovo concessionario. Dal punto di vista grafico poi, tutto sarà più chiaro, a partire dagli importi dovuti e dalle voci che ne giustificano le richieste.

Nella prima parte della nuova cartella, ci saranno l’elenco degli enti che vantano credito, con le spiegazioni sintetiche delle cause che hanno originato il debito, come per esempio, un bollo auto evaso piuttosto che un mancato pagamento dei contributi Inps. I colori distintivi di cui parlavamo prima, serviranno al contribuente per avere subito chiaro cosa viene richiesto dal concessionario. Sembra che saranno verdi le voci che richiameranno a debiti verso i Comuni, le Regioni o altri enti locali ed arancioni per debiti fiscali, tanto per citare alcuni esempi. Nel nuovo format, ci sarà una sezione ad hoc dove viene spiegato come pagare, come richiedere le rate o come impugnare l’atto. La nuova cartella sarà immediatamente operativa e sarà l’unico atto legale che ha la riscossione per richiedere pagamenti ai debitori. In pratica, le vecchie cartelle a partire dal 1° luglio perdono validità.