La crisi economica italiana è arrivata ai massimi livelli mai registrati prima d'ora. Oltre alla mancanza di denaro circolante in Italia, sembra svanire sempre più anche la fiducia nelle istituzioni, viste sempre più frequentemente come un nemico piuttosto che come un aiuto. Ed ecco quindi che la trasformazione di Equitalia in Agenzia delle Entrate - Riscossione ha sollevato molti dubbi e malumori.

I poteri della Agenzia delle Entrate - Riscossione

L'Agenzia Riscossione che ha preso il posto di Equitalia è decisamente più invasiva rispetto al suo predecessore.

Le è stato concesso dal Governo un potere che prima era riservato solo al tribunale e all'Agenzia delle Entrate, ovvero quello di avere libero accesso alle banche dati con libertà di visualizzare, controllare e pignorare i conti correnti. Quindi a partire dal primo luglio di quest'anno l'Agenzia delle Entrate - Riscossione ha cominciato a controllare autonomamente i conti degli italiani. Dettagliatamente l'articolo 3 del D.L. 193/2016 consente all'Agenzia delle Entrate di utilizzare le banche dati e le informazioni anche ai fini della riscossione nazionale. Questo significa che, durante l'espletamento delle funzioni di controllo e monitoraggio dei conti correnti, l'Agenzia non avrà bisogno dell'autorizzazione del tribunale per prelevare le somme necessarie al saldo del debito che il contribuente ha con l'Erario.

Può inoltre accedere alle banche dati dell'INPS ed acquisire informazioni relative a rapporti di lavoro per l'attivazione mirata al pignoramento di stipendi, salari, pensioni ed altre indennità.

Il pignoramento 'presso terzi'

Con il passaggio da Equitalia all'Agenzia delle Entrate - Riscossione sono rimaste immutate le regole sulla riscossione, ed anche le regole sul pignoramento dei conti dei contribuenti morosi, che vigono da dodici anni.

Tutto cominciò con il decreto legge 203/2005 che introdusse il pignoramento "presso terzi", questa procedura consentiva all'ente di accertamento di bloccare un conto corrente senza dover ricorrere all'autorità giudiziaria (tribunale). La novità introdotta dal luglio di quest'anno però concede un ulteriore potere all'ente, ovvero la possibilità non solo di bloccare i fondi ma anche di disporne immediatamente per saldare il debito con lo Stato.

Quindi la differenza sostanziale tra Equitalia e la nuova Agenzia è che quest'ultima potrà accedere direttamente ai dati dell'Anagrafe Tributaria e procedere autonomamente al recupero del credito sul conto corrente del contribuente moroso.