Durante l'ultima sessione del Consiglio di tutti i Ministri delle Finanze Europei, i vari stati membri hanno provveduto ad approvare quelle condizioni economiche richieste dalla Commissione Europea, al fine del riassestamento dei conti pubblici. Il nostro governo ha ricevuto la richiesta da parte della Commissione di reintrodurre la tassa Imu sulla prima casa almeno per le categorie più avvantaggiate economicamente. Netta la risposta negativa dell'esecutivo, ma intanto una proposta alternativa fa discutere il mondo politico e quello economico-finanziario.

La richiesta della Commissione Europea

La Commissione Europea ha ritenuto di dover richiedere all'Italia la reintroduzione dell'Imu, ossia l'imposta sulla prima casa abolita dal governo Renzi nel 2016, al fine di rientrare almeno parzialmente dal debito pubblico. La questione dibattuta durante l'ultimo Consiglio Europeo dei Ministri delle Finanze, nel maggio 2017, non ha trovato il consenso del nostro Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che ha espresso nell'immediato il rifiuto alla proposta UE.

La risposta di Padoan

La richiesta di Bruxelles chiederebbe l'applicazione della tassa solo alle categorie più abbienti, ma la soluzione viene respinta comunque dal nostro Ministero dell'Economia, il quale sosterrebbe che la revisione fiscale dell'Italia deve essere basata su diversi fattori che possono determinare effettivamente un rientro del debito e non su un singolo elemento.

Pertanto, il governo italiano si impegnerà nella produzione di una legge di bilancio, consona al risanamento del debito italiano.

Dall'ultima revisione effettuata dalla Commissione Europea, ossia proprio durante il raduno dei Ministri Europei, risulta che il nostro paese abbia rispettato tutte le raccomandazioni europee per il riassestamento dei suoi conti, con l'ultima manovra da 3,4 miliardi di euro, e pertanto secondo Padoan, ma anche secondo l'intero esecutivo, l'Italia non avrebbe più obblighi verso l'Unione Europea.

Quanto detto sopra, verrebbe avvallato dal fatto che la stessa Commissione Europea, avrebbe dichiarato, che al momento, non esistono motivazioni che permetterebbero di aprire contro l'Italia 'una procedura per squilibri macroeconomici', provvedimento che potrebbe attuarsi solo nel caso il nostro paese non prendesse abbastanza misure fiscali contro il debito.

Ripristinare l'Imu, tanto per 'fare qualcosa in più' rispetto al dovuto, sarebbe secondo Padoan, un gravissimo errore, considerando anche, che la tassa è una delle più odiate dal popolo italiano e che più grava sui bilanci familiari già precari per milioni d'italiani.

La proposta alternativa

Il centro studi italiano Bruno Leoni, riporta il tema al centro di discussioni in questi giorni, proponendo una seria alternativa non solo all'Imu, ma anche a tutte le altre principali Tasse. Sostanzialmente l'Istituto Bruno Leoni propone un'aliquota unica al 25% di Irpef, Ires, e Iva e l'abolizione invece di Imu, Irap e Tasi, sostituendole con un'imposta per i servizi urbani. In questo modo, secondo l'Istituto, il nostro sistema tributario non solo verrebbe snellito, ma il cittadino si ritroverebbe a godere di un notevole beneficio economico sia dall'aliquota unica che dall'imposta unica per i servizi urbani.

Per ora resta fermo il no del nostro governo alla reintroduzione dell'Imu, ma la proposta dell'Istituto Leoni fa discutere sia l'esecutivo che il mondo finanziario-economico.

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