in un mondo che sta andando inesorabilmente verso un incremento demografico che lo porterá nei prossimi anni ed essere troppo sovraffollato, producendo così inevitabili complicanze dal punto di vista della disponibilità delle risorse e della sostenibilità ambientale, appare logica la scelta di alcuni Stati di scoraggiare un eccessivo concepimento di figli, anche se tale scelta comporterà sicuramente disagi per le future mamme che intendono provare una delle esperienze più meravigliose nella vita, ovvero crescere un figlio. In Italia la decisione di tassare ad alto regime le future mamme è realtà da parecchio tempo: ecco cosa dovranno aspettarsi le mamme del futuro e quelle del presente.

Tasse salate per le mamme italiane

Più che di un aumento vero e proprio, la notizia che fa scalpore nasce da un rapporto dell'Ocse che ha evidenziato una situazione già attualmente critica e che potrebbe anche inasprirsi nei prossimi anni per le future genitrici: in Italia le mamme pagano salato in termini di tasse. Nella situazione paradossale in cui il nostro paese vanta uno dei più bassi tassi di natalità d'Europa, siamo anche un po' di quelli in cui il fisco non dà tregua a chi si concede la soddisfazione di crescere un figlio: la decisione comporta infatti un prelievo del 30.5% sul reddito della genitrice, laddove la percentuale scende al 27.2% per tutte quelle donne che hanno scelto di rimanere senza figli.

PD deve ridefinire le priorità per le mamme

Da questo scenario decisamente squilibrato dal punto di vista fiscale nasce una critica nei confronti del ramo del Pd che si occupa di tutelare gli interessi delle mamme: finora si è sempre occupato di questioni quali la presunta disparità di reddito tra uomini e donne, tematica che viene spesso ritenuta non rilevante, anche per via della difficoltà nel constatare una effettiva discrepanza in tale senso.

Il consiglio dato al PD è quello di occuparsi maggiormente di questioni quali le grosse discrepanze di trattamento fiscale per le donne senza figli e per le madri, che risultano pienamente evidenti ed eccessive se confrontate con il resto dei paesi europei, un trattamento fiscale più equo consentirebbe alle future madri di procreare senza vedere l'attività del concepimento come un peso, cosa che per alcune attualmente è per via della forte differenza tra prelievi sui redditi per le donne senza figli e per le madri.