Il mondo del commercio è in fermento. Dal 30 Settembre potrebbe cambiare la vita lavorativa di migliaia di commercianti e liberi professionisti. Il bancomat ha da sempre rappresentato uno strumento utile per chi lo usa, meno per chi lo accetta. Per questo motivo, spesso, ci si ritrova a non poterlo usare o ad avere dei limiti minimi di spesa.

Da Settembre scatta la sanzione

Il bancomat nacque tanti anni fa principalmente per permettere ai correntisti la possibilità di prelevare denaro contante fuori dagli istituti bancari e/o fuori orario lavorativo.

Successivamente si evolse entrando a far parte dei circuiti internazionali Visa, Mastercard, etc. etc. per permettere ai clienti di utilizzare quello strumento come fosse una carta di credito, quindi utilizzarla nei negozi per pagare, per acquisti online, per prelevare contanti presso altri istituti bancari nel mondo. Molti commercianti hanno evitato finora di accettarla a causa dei gravosi costi che la banca emittente del Pos (strumento per leggere le carte e permettere il pagamento) richiede ai commercianti. Dal 30 Settembre non sarà più possibile farne a meno in quanto il suo utilizzo sarà obbligato per legge, pena una sanzione di 30 Euro ad ogni rifiuto di utilizzo. Non tutte le categorie di commercianti saranno incluse nell'obbligo, alcune saranno esentate grazie alla loro natura non strettamente legata al contatto con il pubblico.

Ad esempio gli avvocati all'interno di studi legali associati che fatturano al proprio studio e successivamente ricevono il loro compenso sotto forma di bonifico.

Le commissioni del Pos troppo alte

Come accennato poc'anzi le commissioni di pagamento tramite Pos sono ancora care per molti commercianti, e questo comporta, ragionandoci, un aumento delle imposte indirette.

Il viceministro Casero ha promesso che nei prossimi giorni aprirà un tavolo con gli istituti di credito e con i commercianti per trovare un accordo per ridurre i costi del Pos. Il quotidiano Repubblica ha intervistato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che si è detto molto scettico in merito a questa nuova disposizione."I costi incidono ancora...

il 2 per cento sul denaro che transita. Le sembra un pedaggio equo?" con queste parole Sangalli critica la manovra ed aggiunge che l'amministrazione finanziaria ha già tutti gli strumenti per contrastare l'evasione fiscale, e negli ultimi anni sono stati anche rafforzati.