Il bollo auto 2018 potrebbe diventare progressivo. In questi giorni infatti si sta discutendo in Senato la possibilità di far pagare la tassa, in modo strettamente in relazione alle automobili maggiormente inquinanti. L’ipotesi è in discussione da diversi anni ma dallo scorso agosto in Parlamento la Commissione ambiente del Senato ci sta lavorando con la speranza che venga inserita nella prossima Legge di Bilancio. Una vera e propria stangata che potrebbe colpire, secondo stime recenti, quasi la metà degli automobilisti italiani che possiedono macchine con emissioni di CO2 e immatricolate in particolar modo tra il 2001 e il 2006.

Bollo auto progressivo, ecco come potrebbe funzionare

Il pagamento del bollo auto progressivo si baserebbe sull’idea di calcolare la cifra della tassa per l’automobilista in base al livello di inquinamento prodotto dal suo autoveicolo e non sulla potenza del motore. Se entrasse in vigore questa novità sarebbero di conseguenza penalizzati tutti i veicoli da Euro 0 ad Euro 3, in pratica quelli di più vecchia generazione e per questo maggiormente inquinanti. Probabilmente in parallelo a questa selezione sarà fatta anche una possibile distinzione tra gli autoveicoli con motore diesel, più penalizzati, e quelli a benzina.

Le auto che potrebbero pagare di più il bollo nel 2018

L’ipotesi in discussione sul nuovo bollo auto in forma progressiva da un lato andrebbe a incentivare il rinnovo delle auto in circolazione con vetture più all’avanguardia e sicuramente meno inquinanti, dall’altro si muove con l’intento di sensibilizzare gli automobilisti italiani sul tema della salvaguardia dell’ambiente.

Le nuove regole sulla tassa in pratica andrebbero ad agevolare le auto col motore a più basse emissioni di CO2 e invece a penalizzazione le auto più vecchie e più inquinanti. Si tratterebbe di più del 40% delle auto attualmente in circolazione, che rischiano una vera e propria stangata se venissero approvate queste nuove regole nella prossima legge di Bilancio.

Per alcuni automobilisti italiani si prospetta quindi una brutta sorpresa che molti temono per i possibili effetti sulla già fragile situazione economia italiana. Il pagamento di una tassa che si basa sul possesso di un bene privato, risulta già per molti una realtà estremamente fastidiosa, figuriamoci adesso che dovranno fare i conti con le tariffe progressive della nuova legge quando andrà in vigore.