La bozza di legge di Bilancio 2018 presenta diverse novità, molte delle quali sono state messe in risalto nei giorni scorsi, come ad esempio la possibilità di ottenere uno sconto del 10% sull'importo del bollo auto se viene attivata la domiciliazione bancaria, come messo in evidenza in un recente articolo. Ora è trapelata un'ulteriore novità che riguarda, in particolar modo, chi è stato condannato in giudizio a pagare multe o ammende pecuniarie. In sintesi, se non si salda quanto dovuto all'erario si rischia un provvedimento dell'autorità giudiziaria limitativo della propria libertà.

Non si tratta, ovviamente, di detenzione ma di una, cosiddetta, libertà controllata. Alternativamente, il condannato può scegliere di svolgere un servizio sociale alternativo. Vediamo di capire meglio come funziona.

La nuova procedura degli uffici giudiziari

La novità introdotta nella bozza di legge di Bilancio 2018 va, in effetti, a colmare un precedente vulnus normativo di carattere procedurale, ma con penetranti risvolti pratici per gli eventuali morosi. Per questi farla franca sarà estremamente più difficile se non impossibile. Viene, infatti, stabilito un controllo mensile degli importi non saldati. Successivamente, si prevede di inviare una nota informativa al Pubblico Ministero. Questi, a sua volta, comunicherà le risultanze del suo controllo preventivo al magistrato di sorveglianza, che provvederà ad erogare la sanzione di limitazione della libertà o, a scelta del condannato, il lavoro sostitutivo da svolgere.

Preventivamente, comunque, verranno svolte anche delle indagini sulla solvibilità del condannato.

Proroga degli stage nei Tribunali e straordinari delle cancellerie

La bozza di legge di Bilancio contiene anche una proroga di un anno degli stage formativi nei Tribunali italiani. Questi vengono retribuiti con 400 euro mensili e dovrebbero interessare una platea di circa 1100 tirocinanti.

Inoltre, vengono stanziate ulteriori risorse per gli straordinari del personale di cancelleria e per le varie attività di supporto al consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei consigli giudiziari. L'importo stanziato dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro circa e dovrebbe finanziare circa 100 mila ore di straordinari. Le risorse stanziate verranno assegnate su richiesta del Primo Presidente della Corte di Cassazione e dei presidenti di Corte d'appello.