I due temi che più stanno rendendo rovente questo principio di campagna elettorale che ci porterà alle elezioni del 4 marzo 2018, riguardano due possibili abolizioni. Da una parte, quella della legge Fornero sulle pensioni, di cui vi abbiamo già parlato. E dall'altra, la proposta, rilanciata in queste ore da Matteo Renzi, di abolizione del Canone di abbonamento Rai. Proposta ritenuta da diversi esponenti politici, nonchè della maggioranza, primo fra tutti il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, poco percorribile. Ma cerchiamo di capire, attraverso un confronto con gli altri paesi europei, quanto ciò sia effettivamente possibile.

La proposta di Matteo Renzi

Il Canone Rai è, in effetti, una tassa. E una delle più invise all'opinione pubblica italiana al pari di quelle sulla casa e sul bollo auto. Il segretario del Pd, come dicevamo, vorrebbe abolirla e sostituirla con un finanziamento a carico dello Stato. Questo, in parte, spiega la contrarietà del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha apertamente parlato di "presa in giro". Forse perché immagina che quello che esce dalla porta, rientrerebbe, poi, dalla finestra, sotto forma di aumenti di altre tasse. Sta di fatto che, come indicato in un rapporto di Mediobanca, citato anche dal quotidiano La Repubblica, in base ai dati del 2015 in Italia si paga il Canone di abbonamento alla televisione pubblica più alto d'Europa.

C'è da dire, però, che nel 2015 il Canone Rai si attestava a 113 euro, mentre attualmente è di 90 euro.

Perché paghiamo 90 euro

Attualmente in Italia paghiamo, come ricordato, un canone di abbonamento di 90 euro, fondamentalmente, per due ordini di motivi. In primo luogo, perché il suo inserimento nella bolletta della luce ha consentito di ridurre l'evasione fiscale relativamente a questa tassa.

E, in secondo luogo, perché, comunque, la Rai usufruisce anche della raccolta pubblicitaria, i cui introiti vanno a compensare i mancati guadagni e consentono di calmierare la tassa a carico dei cittadini contribuenti.

Il Canone negli altri paesi europei

Tenendo conto di questi fattori e del fatto che, ad esempio, in Gran Bretagna e Francia né la Bbc, né la Rtve possono sfruttare la raccolta pubblicitaria, si capisce come, in questi paesi, il Canone di abbonamento alla televisione sia molto più alto.

In Gran Bretagna esso è pari a 136 euro. In Francia il contribuente paga, invece, poco meno di 200 euro. Discorso a parte merita la Germania. Qui, infatti, la Tv pubblica tedesca può trasmettere, al massimo, 20 minuti di pubblicità al giorno. E nonostante questo il contribuente tedesco paga un Canone di abbonamento di 215 euro. Il record, comunque, è posseduto da Austria e Danimarca che pretendono, addirittura, 335 euro per la televisione pubblica. Mentre, forse, la Finlandia ha adottato il metodo più corretto. Ha, infatti, abolito la quota fissa della tassa. Questa viene applicata proporzionalmente al reddito del soggetto. Maggiore è il reddito maggiore è il Canone di abbonamento e viceversa.