La classifica è il risultato di un'indagine realizzata da Between, che da 10 anni analizza il livello di innovazione tecnologica: dalla banda larga ai servizi digitali delle città italiane. Lo Smart City Index è soprattutto uno strumento rivolto alle città italiane, per aiutarle a migliorare le proprie politiche d'innovazione e sviluppo Smart.

Per il 2014 sono state aggiunte all'analisi tre nuove aree tematiche: Smart Urban Security, Smart Culture & Travel, Smart Justice. Inoltre, sono state inserite sei nuove sotto aree, Smart Grid, Giustizia Digitale, Sicurezza Urbana e Digital Security, Wi Fi, Energie Alternative.

La seconda edizione dello Smart City Index premia Bologna come la città italiana più smart per l'anno 2014, al secondo posto troviamo Torino e al terzo Milano, seguono nei primi 10 posti Roma, Firenze e Genova.

Bari è la prima città del sud e si pone al 20° posto generale, mentre Venezia e Napoli si posizionano nella prima fascia, a ridosso della quale troviamo Catania, Cagliari e Palermo. Le altre città del mezzogiorno come Messina e Reggio Calabria anche per il 2014 si posizionano nelle parti basse dell'index.

Per quanto riguarda le città medie Trento è per l'anno 2014 più alta in classifica, quarta subito dopo Milano, grazie ad un buon punteggio tra gli indicatori come Smart Education, che l'anno precedente non era stato valutato. Subito dopo troviamo Pisa, Verona, Parma e Brescia, le altre città medie tra le prime 10. La prima città di medie dimensioni meridionale è Lecce al 41°posto, e tutte le città del mezzogiorno si attestano oltre la 50° posizione.

L'indice rileva che le piccole città sotto gli 80.000 abitanti non sono molto sensibili alle politiche di innovazione; sono solo 5 le città presenti nella prima fascia del ranking: Cremona, Pavia, Lodi, Siena e Mantova, questo dato sottolinea il fatto che per creare una Smart City è necessaria una massa critica di utenti, risorse, mercato che leggendo i dati si trova oltre gli 80.000 abitanti.