In passato, la realtà virtuale era uno strumento riservato soltanto a pochi addetti ai lavori. Le notevoli competenze tecniche richieste ai fruitori del mezzo, e i costi molto elevati delle apparecchiature, impedivano al grande pubblico di avvicinarsi a questa tecnologia così affascinante. Oggigiorno, lo scenario è cambiato radicalmente. L'avvento dei multi-user virtual environment (MUVE) e dei massive(ly) multiplayer online role-playing game (MMORPG) ha quasi azzerato le spese da sostenere per entrare in un mondo virtuale 3D, e ha posto come unica condizione necessaria il possesso di un computer casalingo.

Giuseppe Macario, dopo aver stabilito due record del mondo di programmazione, ha inserito la realtà virtuale all'interno della propria carriera professionale. «A Second Life va riconosciuto il merito di aver attirato l'attenzione dei media internazionali nei primi anni 2000», spiega Macario. «Precedentemente, i mondi virtuali erano sconosciuti alla gente comune, sebbene fossero già nati alcuni interessanti progetti, tra cui Active Worlds».

Nel frattempo, però, Facebook e i social network si sono imposti come fenomeno di massa, e i mezzi d'informazione si sono occupati sempre meno di Second Life e di realtà virtuale. Come mai? «Innanzitutto, è importante chiarire che si tratta di strumenti profondamente diversi.

I social network come Facebook non diverranno mai mondi virtuali, finché la pagina web del profilo non verrà sostituta con un'entità dotata di agenzia. Infatti, nei mondi virtuali è fondamentale la presenza degli avatar, che sono rappresentazioni digitali di agenti umani. I ruoli di avatar e agenti sono determinati dalla maniera in cui comunicano: è insensato dire che "il mio profilo Facebook ti sta parlando", mentre in un mondo virtuale è sensato dire che "il mio avatar ti sta parlando"».

Pertanto, i social network non possono sostituire la realtà virtuale e i mondi virtuali. Questi ultimi, quindi, continuano ad essere utilizzati nei seguenti campi:

  • aeronautica (addestramento di piloti);
  • forze armate (simulazioni militari);
  • medicina e psicologia (trattamento di fobie);
  • intrattenimento.

I mondi virtuali vengono chiamati anche mondi sintetici, per evidenziare il fatto che l'ambiente e i suoi contenuti vengono sintetizzati, cioè creati, dagli utenti stessi.

Durante alcuni recenti incontri tenuti di fronte ad un pubblico internazionale, Giuseppe Macario ha affermato:

  •  «synthetic worlds are an extension of the real world»: i mondi sintetici sono estensione del mondo reale;
  • «synthetic worlds are not for a techno-mage clubhouse, but for everyone»: i mondi sintetici sono per tutti, e non per un club di maghi della tecnologia;
  • «a virtual world is a metaphor for the real world»: un mondo virtuale è una metafora per il mondo reale;
  • a proposito di Second Life, «the more you explore it, the more extraordinary it becomes»: più lo si esplora, più diventa straordinario.

Infatti, come ci ricorda Macario, Second Life non è un videogioco, ma una piattaforma 3D in cui tutto è possibile.