La Nasa sta studiando come lanciare entro cinque anni un razzo verso un asteroide, prendere un masso e trasportarlo verso la Luna, tutto per esercitarsi ad una missione su Marte.

L'agenzia spaziale il 25 marzo ha presentato i dettagli del piano da 1,25 miliardi di dollari per lanciare una navicella spaziale senza pilota ad energia solare, con motore a ioni verso un asteroide nel dicembre 2020. La sonda dovrebbe trascorrere un anno girando attorno alla grande roccia spaziale e raccogliere un masso di 13 metri di diametro con un braccio robotico.

Questo masso verrebbe poi trasportato verso la Luna e parcheggiato in una sua orbita. Quindi sarebbe raggiunto da una navicella Orion con equipaggio umano, così che due astronauti possano raggiungerlo con una passeggiata spaziale per esplorarlo, prenderne un pezzo e riportarlo a Terra.

La missione servirebbe per "dimostrare le capacità di cui avremo bisogno per le future missioni umane oltre l'orbita terrestre e quindi in ultima analisi, su Marte" come ha affermato Robert Lightfoot, amministratore associato della Nasa.

Il bersaglio principale sarebbe ben identificato: è una roccia di circa 450 metri di diametro scoperta nel 2008 e chiamata 2008 EV5, uno degli asteroidi più grandi attorno al Sole nelle vicinanze della Terra.

Ce ne sarebbero però altre due, chiamate Itokawa e Bennu, scoperte dalla sonda giapponese Hayabusa.

I manager Nasa hanno scelto questa opzione rispetto alla precedente che voleva impiegare una sacco gigante per afferrare un intero asteroide e trascinarlo verso Terra, ma la scelta di adesso, pur costando circa 100 milioni di dollari in più, consente di sviluppare tecnologie più adatte per l'esplorazione umana dello spazio.

Il prezzo di 1,25 miliardi di dollari non include il costo dei razzi e delle astronavi.

L'intero progetto chiamato ARM (Asteroid Redirect Mission) potrà testare le nuove tute spaziali per lo spazio profondo, ben diverse da quelle usate per le passeggiate spaziali in orbita terrestre e più evolute di quelle impiegate per camminare sulla Luna 45 anni fa.

Il portavoce della Nasa David Steitz ha aggiunto che simili missioni saranno utili anche in termini di "difesa planetaria" nell'evenienza che un asteroide si avvicinasse troppo al nostro pianeta, così da poterlo trascinare lontano.