Google oggi 21 aprile ha pubblicato sulla sua home page un doodle che celebra l'81esimo anniversario della famosa fotografia della misteriosa creatura conosciuta come il "mostro di Loch Ness". Questo ci ricorda l'inizio dell'icona in cui tutti riconoscono una specie di animale antidiluviano, un plesiosauro, vissuto tantissimi anni fa tra il Triassico ed il Cretacico superiori. Però non è solo per spegnere 81 candeline che Google ha voluto sbattere il mostro in prima pagina, ma l'operazione è per pubblicizzare una nuova funzione su Google Maps. Per individuare il fantomatico Nessie, simpatica ma scostante bestiola, ora si potrà utilizzare Google Street View.

Quando vorremo esplorare virtualmente la zona come se si fosse a piedi, apparirà la gialla iconcina Pegman, ma nella zona attorno al Loch Ness, l'iconcina cambia e diventa quella del mostro, PegNessie, dando la possibilità, agli utenti, di ingrandire diverse parti del lago. L'Agenzia Turistica Scozzese, VisitScotland, spera che la nuova funzione disponibile a livello globale possa aumentare la visibilità del lago e della Scozia.

Per creare la mappa, l'esperto Adrian Shine ha trascorso parecchi giorni nella zona con l'attrezzatura fotografica di Google, e con il supporto della squadra del Catlin Seaview Survey ha potuto scattare foto sopra e sotto la superficie del lago. Il lancio della nuova funzionalità arriva esattamente 81 anni dopo la pubblicazione della foto del mostro di Loch Ness scattata dal colonnello Robert Kenneth Wilson e pubblicata sul Daily Mail.

L'immagine, conosciuta come "fotografia del chirurgo", sembra mostrare una testa simile a quella di un enorme serpente che esce dall'acqua. In un tentativo spiritoso di spiegare come è stata creata la fotografia, il Doodle mostra una specie di sottomarino a pedali pilotato da alieni.

Sono comunque in molti a pensare che la foto che ha incuriosito e spaventato intere generazioni dal 1934 in poi sia stata una bufala.

Infatti 60 anni dopo lo scatto, venne rivelato quel che ci fu dietro l'operazione. Pare che fosse stato costruito un modellino della testa del mostro attaccato ad un piccolo sottomarino. In seguito ci sono state tante altre fotografie, sgranate e confuse, ma sempre con una spiegazione logica abbastanza semplice, a voler bene analizzarle.

Tra piccole imbarcazioni e tronchi d'albero alla deriva, sono state moltissime le interpretazioni forzose del mitico mostro, che ormai sembra aver perso ogni significato aldilà di una potente evocazione iconica dei misteri scozzesi.