Molte volte restiamo incantati nell'osservare la forza che sprigiona una formica che trascina una briciola di pane o una foglia, per poi sbalordirci quando veniamo a sapere che questo insetto può sollevare fino a 100 volte il suo peso. Probabilmente gli studenti che hanno partecipato al progetto dell'Università di Stanford (California) hanno cominciato proprio osservando un animaletto simile.

Di quale progetto stiamo parlando? MicroTugs. Letteralmente, micro rimorchiatori, rimorchiatori in miniatura. Immaginatevi un micro robot di appena 12 grammi che, grazie all'ausilio di piccoli piedini, o chiodini, di gomma che si piegano quando viene loro applicata pressione, riesce a spostare fino a 24 chilogrammi, 2000 volte il suo peso.

Schiacciando con il peso verso il basso queste piccole zampette gommate, aumenta la superficie di appoggio, e quindi la presa. Rimuovendo questa pressione, i piedini hanno modo di tornare dritti e quindi di diminuire la presa, permettendo così al robot di spostarsi. Ovviamente, si fa per dire, questi piccoli robot si arrampicano anche su superfici verticali.

Per renderci conto di tutto questo, è come se, in proporzione, un uomo medio riuscisse a sollevare e spostare una balenottera azzurra, lunga mediamente 33 metri e pesante 180 tonnellate di peso. Secondo David Christensen, membro del progetto, ora resta da fare in modo che questi piccoli operai robotici comincino a lavorare insieme e, di conseguenza, cercare di ingrandirli, così da aumentare a dismisura le loro applicazioni nei vari campi della nostra vita.

Riuscite ad immaginare le applicazioni di questo grande strumento? Campo edile, aiuti nei soccorsi, dispiegamenti militari. Micro robot che magari, lavorando in gruppo, riescono a trasportare pesi inimmaginabili per i grandi macchinari odierni.

Cosa ha dato vita a tutto questo? Come accennato all'inizio, la natura. Proprio come i gechi utilizzano dei microscopici peletti per rimanere incollati ad una superficie, così i chiodini gommati dei MicroTugs permettono loro queste grandi imprese.

Il progetto infatti si basa sulla "controllable adhesive technology", tesi presentata da Elliot Hawkes alla conferenza di TED a Vancouver, tesi volta all'imitazione proprio della capacità di gechi e formiche di rimanere agganciati ad una superficie.

Gru, cingolati, sollevatori, muletti, tutti sostituiti da robot che stanno sul palmo di una mano. Accompagnati dai droni che ormai sorvolano i nostri cieli, questi piccoletti, a breve, rivoluzioneranno la nostra vita.