Le aziende di servizi di pubblica utilità come l’Enel, la Telecom, l’Acea ecc. molto difficilmente contattano i loro utenti inviando loro delle comunicazioni via posta elettronica e sicuramente non chiedono di inserire dati personali tramite link da cliccare all’ interno delle mail, pertanto in questi casi è sempre meglio contattare l’azienda indicata per chiedere conferma della comunicazione ricevuta o inserire manualmente nel browser l’indirizzo web della società. Infatti proprio ieri la Polizia Postale, nell’ambito di una vasta operazione contro truffe e virus informatici, ha provveduto a oscurare ben 17 falsi siti web che hanno infettato molti pc di privati cittadini e aziende con il noto virus cryptolocker.

Queste piattaforme erano ricreate a perfetta somiglianza del sito dell’Enel s.p.a e ci si arrivava, cliccando un link inviato tramite posta elettronica all’ignaro utente. Una volta giunti sul sito web fasullo veniva richiesto di effettuare il download di un file pdf contenente la propria bolletta e una volta accettato lo scaricamento dell’allegato il pc veniva compromesso irrimediabilmente.

Ancora una voltacryptolocker infetta i computer

Il virus cryptolocker bloccava tutti i contenuti del computer della vittima e veniva chiesto il pagamento di un riscatto per decriptare i file, in genere non meno di 300 euro. Il pagamento venivano richiesto in bit coin, moneta virtuale presente su internet non controllata da nessun autorità.

I siti web fraudolenti chiusi sono molteplici e hanno estensioni .org, .net, .com con la voce "enel" presente all'interno del dominio (in questo modo si riusciva più facilmente a truffare i possibili malcapitati). Inoltre nei giorni scorsi sempre la Polizia Postale ha denunciato alcuni giovanissimi tra i 15 e i 20 anni che insieme ad un quarantenne si sono resi responsabili di diversi attacchi hacker ad aziende private e scuole italiane. Nei prossimi giorni si potrebbero conoscere ulteriori sviluppi sulla vicenda e sulle persone implicate in tale truffa su scala nazionale.