Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un generale cambio (a volte anche radicale) della grafica e dei regolamenti dei principali social network e programmi di messaggistica istantanea usati in tutto il mondo quali Facebook (che ha appena introdotto una simpatica novità), Twitter, Google Plus, Messenger e WhatsApp. Questa volta il cambiamento nei termini regolamentari riguarda Twitter, il social network in cui l'obiettivo non è tanto quello di comunicare con gli altri bensì esporre idee, ideali e scrivere qualcosa di innovativo, pareri ed opinioni sugli altri o sui propri progetti.

Nell'ultimo periodo però si è presentato con maggior frequenza il problema dei tweet rubati alle celebrità e le citazioni scritte sui propri profili Twitter ed utilizzati senza chiedere il permesso di chi, prima di noi, ha lavorato per scrivere quella cosa.

Nell'ultimo periodo Twitter è ufficialmente entrato in campo facendo una svolta radicale nel regolamento per cercare di arginare il problema dei tweet rubati: basta cinguettii copiati da altri ed inseriti sui profili personali se non c'è una citazione di chi prima di noi lo ha scritto. Chi si appropria dunque dei tweet scritti da qualcun'altro se la vedrà direttamente con l'amministrazione di Twitter che ha deciso di imporre dure sanzioni (come la sospensione, il blocco o la chiusura del profilo Twitter) in caso di cinguettii rubati senza chiedere il permesso o senza dare una citazione del "padrone originale" della frase.

Sapete bene che su Twitter non si possono scrivere grosse cose, il limite è fissato a 140 caratteri e spesso non si riescono a scrivere più di 20/25 parole, tanto basta per ottenere la celebrità in modo rapido. Il caso è nato grazie ad una scrittrice freelance di Los Angeles, Olga Lexell, che di mestiere scrive barzellette impiegando anche metà delle sue giornate per avere idee geniali e cercare di scrivere qualcosa di simpatico e divertente, ma molto spesso il suo lavoro viene letteralmente rubato da profili falsi o da utenti che, ignari del fatto che esiste il diritto di proprietà intellettuale dello scritto (ovvero chi scrive una cosa per primo ha il diritto di possedere quella frase), continuavano a farlo in modo reiterato.

Twitter, che raramente era sceso in campo nell'ambito dei furti di tweet, stavolta ha deciso di aiutare la freelence americana imponendo dei divieti e modificando il regolamento: ora chiunque scriva una frase, un teso o una citazione per primo ha il diritto di proprietà intellettuale, ed in caso di segnalazioni si può andare incontro al blocco od alla sospensione del proprio profilo Twitter, proprio come avvenuto qualche mese fa sulla vicenda degli abusi e delle minacce.