l nostro Paese è condannato al passato, a non poter volgere lo sguardo al futuro. È questo il problema che da molti è considerato l'origine ed il motivo del consolidamento di buona parte delle sventure in cui ci troviamo. A poco, quasi nulla, serve il wifi libero nel centro città se poi basta allontanarsi di qualche decina di chilometri per non poter avere una connessione internet funzionante ad un prezzo accessibile.

Il problema è che il nostro Paese, a differenza di molti altri Paesi europei che sono costituiti principalmente da pianure, ha una enorme varietà di ambienti: si va dalla pianura agli oltre 2000 metri di quota, agli altipiani carsici, ed alle isole.

Quindi, portare i cavi necessari all'accesso ad internet diventa molto costoso. In realtà, oggi come oggi buona parte del nostro territorio è servito da almeno una linea telefonica, tramite la quale sarebbe comunque possibile una connessione ad internet. Tuttavia, se la velocità del collegamento è troppo bassa non si riesce ad utilizzare davvero la connessione.

Un algoritmo innovativo

La situazione potrebbe cambiare grazie ad un algoritmo chiamato ALISA, ideato ed implementato dall'italiano Giancarlo Costabile. ALISA è un algoritmo software che dovrebbe essere in grado di offrire una velocità di trasmissione dei dati 8 volte maggiore di quella attualmente disponibile con gli attuali protocolli di comunicazione.

Il condizionale al momento è d'obbligo in quanto l'Ing. Costabile non ha voluto giustamente divulgare ulteriori informazioni tecniche per evitare che tutti i segreti del suo algoritmo venissero divulgati.

Alisalavora a livello applicativo, ovvero sull'ultimo livello del modello TCP/IP, lo stesso in cui si trovano per esempio i protocolli HTTP od FTP.

Non sappiamo se ALISA vada a sostituire questi protocolli, ma più probabilmente li incapsula. In altre parole, il codice HTTP viene a sua volta tradotto in codice ALISA, inviato sulla rete, tradotto da ALISA ad HTTP e finalmente fornito al browser web dell'utente. Sembra che l'algoritmo non si occupi di compressione, ma piuttosto di ottimizzazione.

Insomma, per utilizzare una metafora è un po' come l'MP3: quando convertiamo un file wav ad MP3 non stiamo comprimendo le informazioni musicali, le stiamo ottimizzando cancellando tutto ciò che non è strettamente necessario.

Per intenderci, chiunque oggi abbia una connessione a 5 Mb/s in download potrebbe avere ben 40 Mb/s. E chi è costretto ad utilizzare connessioni a 56 kb/s potrebbe arrivare fino a 450 kb/s, che gli consentirebbero per esempio di vedere anche filmati YouTube (non in alta definizione, ma sempre meglio di niente). Si capisce dunque perché diverse aziende potrebbero essere interessate al progetto. Secondo l'ingegnere Costabile, ALISA Encoding è pensato soprattutto per i fornitori di contenuti on-line ed in particolare per le televisioni che trasmettono su Internet, come Netflix, che ovviamente potrebbero offrire un servizio migliore ai propri utenti e presentarsi come una alternativa valida e di grande qualità rispetto alla televisione tradizionale.

Il risparmio di denaro, rispetto al dover sostituire cavi ed apparati di rete, sarebbe notevole.

Nel momento in cui scriviamo non sono state ancora realizzate delle dimostrazioni pubbliche sul funzionamento di tale algoritmo davanti ad osservatori imparziali e qualificati. Tuttavia, Costabile ha annunciato di avere intenzione di presentare pubblicamente ALISA sulle reti Mediaset nel mese di settembre: vedremo se riuscirà a convincere tutti della validità del suo algoritmo.