Il Progetto ARA su cui Google lavora duramente non è stato abbandonato.Per chi ancora non lo conoscesse, il Progetto ARA è nato con un'obiettivo particolarissimo: creare uno Smartphone componibile a moduli che ogni utente può personalizzare a piacimento. Dalla fotocamera al display, qualsiasi componente dello smartphone modulabile può essere sostituito proprio come se fosse un lego.

Qualche giorno fa è circolata su internet la notizia secondo la quale il team di Project ARA avrebbe deciso di abbandonare il loro progetto perché i primi test dei terminali sarebbero falliti.

L'origine della notizia sarebbe dovuta ad un Tweet del team che, letteralmente, scriveva: "Basta componenti elettronici. Drop test fallito".L'intera comunità dei supporter di questo progetto, ma anche tutti gli appassionati di tecnologia, hanno interpretato la notizia come se significasse la fine del percorso per arrivare allo smartphone componibile.

In effetti credere ad un interpretazione del genere verrebbe facile perché, sin dai primi contatti avuti al MWC 2015 tenutosi a Barcellona, chiunque abbia potuto tenere in mano lo smartphone ha avuto l'impressione che l'aggancio dei moduli non fosse stabile. I prototipi di smartphone componibili infatti presentano moduli collegati fra loro tramite magneti.

Questo significa che sono facili da smontare ma, allo stesso tempo, potrebbero sganciarsi con estrema facilità.

La notizia circolata sul web circa la chiusura del progetto ARApare, ad ogni modo, non essere vera. A smentirla è stato lo stesso team che, tramite un secondo Tweet, ha spiegato: "Stavamo scherzando. Il drop test non è fallito, semplicemente stiamo studiando una soluzione migliore.

Lavoreremo anche sul nostrosenso dell'umorismo".La smentita è quindi chiara, il progetto ARA c'è e continua a funzionare. Non è chiaro però cosa intendesse il team per "soluzione migliore". Probabilmente, ad essere abbandonato sarà il sistema basato sui magneti.

Al momento, l'azienda che si occupa di produrre i moduli per lo smartphone componibile è Yezz (che per prima ha presentato i prototipi al MWC 2015) ma, si vocifera circa la possibilità di affidare a Motorola questo compito. Non ci sono però al momento conferme ufficiali.