Tor, la famosa rete anonima, ha permesso in questi anni la libertà di informazione e di comunicazione anche negli Stati che limitano fortemente i diritti civili. E viene abbondantemente utilizzata anche in Paesi più democratici, come Italia e Stati Uniti, dagli utenti che non vogliono essere continuamente spiati dal governo e dall'NSA. Ma ha un difetto che lo rende, soprattutto negli ultimi tempi, alquanto scomodo: la lentezza.

Tor non è basato su server centrali, ogni utente può decidere di trasformare il proprio nodo "client" in un nodo "relay", che funziona un po' come un server della rete.

L'infrastruttura è la stessa della normale Internet (non usiamo cavi diversi per accedere a Tor). La lentezza della rete non è quindi dovuta agli apparati impiegati, cavi e computer, ma alla struttura della rete stessa. Il fatto è che Tor è stato progettato negli anni ‘90, quando Internet era molto diverso.

Oggi sul Web abbiamo foto e filmati in alta definizione; vent'anni fa il contenuto principale erano delle semplici pagine testuali. Ebbene, alcuni programmatori credono di avere trovato una soluzione, riprogettando la struttura della rete di Onion Routing. A questa nuova struttura hanno dato il nome Hornet (il logo che identificherà la rete anonima sarà presumibilmente un calabrone, al posto dell'ormai famosa cipolla che contraddistingue la rete Tor).

UNA DIFFERENZA SOSTANZIALE

In Tor, ogni nodo della rete può decidere casualmente quale altro nodo contattare. Significa che se il nodo dell'utente vuole contattare un nodo di uscita (cioè uno dei quei computer che consentono di uscire dalla rete Tor verso Internet, con un indirizzo IP diverso dal proprio) non si connetterà ad esso direttamente: utilizzerà almeno un nodo intermediario, cioè un altro computer della rete, scelto a caso, che avrà il compito di inoltrare i dati.

Questo nodo intermediario, però, potrà decidere a sua volta di non contattare direttamente il nodo di uscita, ma rivolgersi a un ulteriore intermediario e così via. Ciascuna di queste connessioni è cifrata con una chiave diversa. Ecco perché il sistema è molto sicuro, non a caso Tor viene scelto proprio per navigare in perfetto anonimato, ma anche molto lento: ogni operazione di cifratura richiede tempo e deve esserne eseguita una per ciascun nodo intermediario (e possono essercene tanti).

Inoltre, visto che il percorso complessivo della rete viene deciso "sul momento" da ogni nodo, è necessario aggiungere alla comunicazione delle informazioni per tracciare il flusso dei dati, in modo che ogni nodo sappia a chi deve essere inviato il messaggio in questione (ad esempio il contenuto di una pagina HTML, oppure la richiesta da parte dell’utente di ottenere una pagina HTML).

E questo rappresenta un'altra perdita di tempo. Hometinvece non tiene traccia del flusso di datie riduce al minimo i calcoli necessari. In Hornet, il percorso che un certo messaggio deve seguire all’interno della rete, ovvero la serie di computer che dovranno essere coinvolti uno dopo l'altro, è casuale ma deciso dal primo computer (ovvero quello dell'utente).

A conoscere la richiesta e la risposta sono soltanto il primo e l’ultimo computer della rete, che si scambiano delle chiavi di cifratura pubbliche. In questo modo, soltanto i due interlocutori sanno cosa si sta trasmettendo.