Grazie al Fondo per l'innovazione della digital news initiative sono stati già elargiti 27 milioni di euro dei 150 previsti. Il Fondo è stato pensato per tutte le organizzazioni editoriali europee al fine di proporre nuove iniziative e ammodernare il settore digitale; ha un valore di 150 milioni di euro da suddividere in tre anni.

Il bando, pubblicato ad ottobre 2015, si rivolge a tutti i media d’Europa che hanno presentato progetti digitali per creare un nuovo tipo di giornalismo, più veloce e più interattivo.

I Paesi coinvolti

Sono state finanziate organizzazioni di 23 Paesi europei; hanno partecipato 128 società editoriali che hanno presentato 1000 progetti.

La Germania la fa da padrona con un totale di 4,8 milioni di euro di finanziamento, seguita dalla Gran Bretagna con 2,8 milioni, dalla Spagna con 2,5 milioni, dalla Francia con 2,3 milioni, dal Belgio con 2,2 milioni, dalla Svizzera con 1,7 milioni, dal Portogallo con 1,9 milioni e dall'Italia con, appunto, 1,5 milioni.

Tra le società editoriali più accreditate figurano "eldiario.es" (testata spagnola) e "spectrm" (startup tedesca).

L'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, ha detto che la testata spagnola inviterà i lettori e gli utenti del portale online a finanziare una specifica storia o una categoria di notizie. Attraverso la pratica del crowdfunding, il progetto vuole avvicinare la comunità dei lettori all'organizzazione editoriale che gestisce la piattaforma.

Spectrm, invece, per favorire la comunicazione tra editori e lettori svilupperà un motore di intelligenza artificiale per distribuire i contenuti attraverso delle app di messaggistica istantanea (come messenger o whatsapp).

Google offrirà anche uno strumento che serve a proteggere dall’intrusione degli hacker, il Project Shield, agli editori, i quali indirizzeranno il loro traffico internet sui server di Google che assorbiranno gli eventuali cyber attacchi.

Accuse non del tutto fondate

Secondo il principale giornale americano, il Wall Street Journal, l’azienda di Mountain View sta cercando di riconciliarsi con l’industria dell’editoria per la questione spinosa che da anni si ripropone: gli editori vorrebbero essere pagati per inserire i collegamenti ai loro articoli su Google. Le aziende dei media hanno espresso la richiesta all’Ue di multare il motore di ricerca per abuso di posizione.

Accuse di comportamenti anticoncorrenziali che Google ha sempre respinto, come l’idea di retribuire gli editori per i link, tant’è che in Spagna ha preferito chiudere la pagina di Google News, piuttosto che pagare la somma che gli veniva richiesta.

Oltre a ciò vi sono anche le accuse di evasione fiscale, rifiutate dal colosso con la giustificazione che l’azienda rispetta tutte le politiche fiscali vigenti, ma dal momento che la sede principale si trova negli Stati Uniti essi si attengono solo alle leggi fiscali americane che potrebbero essere differenti da quelle di altri Paesi.