In questi giorni in Vaticano si sta celebrando il "Giubileo dei ragazzi", un evento attesissimo per migliaia di ragazze e ragazzi cattolici. Durante la messa conclusiva del Giubileotenuta domenica 24 aprile, il Papa ha affrontato alcune delle tematiche maggiormente sentite a livello sociale, dalla guerra in Siria alla questione della felicità e del rapporto delle nuove generazioni con la tecnologia. Secondo le stime riportate da "Rai News", sono stati almeno 100mila i giovani che si sono recati in piazza San Pietro, giovani arrivati da tutta Italia così come da altri paesi europei, tra cui Spagna, Belgio e Francia.

'La vostra felicità non è un'app'

I mass media stanno dando ampio risalto a un'affermazione che Papa Francesco ha fatto rivolgendosi ai ragazzi, affermazione riguardante il rapporto con le nuove tecnologieche caratterizza adolescenti e giovani. "La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia", ha dichiarato il Pontefice che ha anche aggiunto che "non è un'app da scaricare sul telefonino". Con queste dichiarazioni il Papa ha voluto rimarcare l'importanza dell'etica, dei valori e del ruolo del limite, ruolo che sempre più spesso si trova in crisi per via di una società sempre più caratterizzata dal ricorso al consumo e al "piacere immediato" e in cui spesso trova nella tecnologia e nel "mondo virtuale" un'utile "fuga" dal mondo reale e dalle sue dinamiche.

La critica al consumismo e all'utopia tecnologica

Le affermazioni di Papa Francesco vanno lette come una dura critica del modello economico e dello stile di vita legato all'ideologia consumista, una critica peraltro non nuova per Papa Francesco così come per l'ambiente della Chiesa. Inoltre, tali dichiarazioni vanno anche contestualizzate alla denuncia di Papa Francesco e del Vaticano verso la deriva "tecno-utopica" della società contemporanea, e sono da comprendere ulteriormente tenendo conto del background dello stesso Pontefice, che unisce un'impostazione tendente al socialismo latinoamericano (tanto che spesso è accusato, abbastanza impropriamente, di "marxismo") alla linea politicamente e socialmente conservatrice della Chiesa nel suo insieme.