Qualche giorno fa c'è stato il più imponente oscuramento di siti web mai avvenuto in Italia nella lotta contro la pirateria. Da più parti, soprattutto per voce degli utenti finali che fruiscono del servizio, c'è stato un tentativo di minimizzare quanto avvenuto, di togliergli importanza.

L'avvocato Fulvio Sarzana, specializzato in materia, a "La Repubblica" ha sostenuto il contrario, spiegando che le autorità stanno cambiando il loro modo di agire, mirando ora a punire i gestori dei siti, incriminandoli per reati tributari e di autoriciclaggio, facendo riferimento ai proventi pubblicitari dei loro siti, mentre in precedenza venivano accusati solamente di violazione dei diritti d'autore.

Questo è un cambiamento molto significativo perché, in caso di condanna, si rischiano fino a 8 anni di carcere.

Inasprimento delle pene

Questo cosiddetto "salto di qualità giudiziario" potrebbe essere il punto di svolta per mandare definitivamente in crisi il sistema della pirateria informatica. Sinora i sequestri, gli oscuramenti e le chiusure dei siti non hanno prodotto alcun risultato significativo. Infatti, per aggirare l'intervento delle forze dell'ordine, ai gestori è bastato cambiare una lettera nel dominio del sito o l'indirizzo IP, mentre il sequestro via Dns ha rappresentato un problema di facile risoluzione per i proprietari dei siti pirata.

Federico Bagnoli Rossi, presidente di Fapav, (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), sempre a "La Repubblica" ha dichiarato che il fenomeno che riguarda la pirateria dei contenuti audiovisivi è in forte crescita, preoccupante e molto diffuso, soprattutto per quanto riguarda i contenuti televisivi, cinematografici e musicali.

Secondo i dati in possesso della Fapav, ben 6 film su 10, appena un giorno dopo la diffusione nelle sale cinematografiche, sono già disponibili illegalmente sul web, se non addirittura nella stessa giornata di uscita.

Coinvolgendo anche gli intermediari ed eventualmente le banche, tramite un controllo dei guadagni pubblicitari che portano soldi ai proprietari dei siti, si potrà ottenere che la gestione di un portale pirata porti più svantaggi che vantaggi, con la conseguenza di una drastica diminuzione del fenomeno, se non la sua estinzione.

Streaming legale: dove si può vedere

Grazie allo sviluppo tecnologico degli smartphone, dei computer e dei televisori, oggigiorno vedere un contenuto in streaming è alla portata di tutti. Comunemente si associa questo servizio online alla pirateria, ma in realtà non è così. Tutti i grandi fornitori di contenuti multimediali in abbonamento come Sky, Rai, Mediaset ed altri, forniscono anche la possibilità di utilizzare lo streaming per seguire i loro programmi, in alcuni casi anche in visione gratuita a tutti, mentre nella maggioranza dei casi è rivolto agli abbonati che possono avere accesso completo a tutte le proposte delle piattaforme.

Tra gli altri fornitori di servizi a pagamento ricordiamo Netflix, Infinity TV, Now TV, TIMvision, Chili TV e Wuaki TV.

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