Si chiama Geminoid, è un androide dalle fattezze umane e rappresenta la copia pressoché identica del suo creatore, lo scienziato giapponese Hiroshi Ishiguro dell’Università di Osaka. Il sogno che rincorre Ishiguro è del tutto simile a quanto prospettato da Asimov, ovvero androidi simili alle persone, in grado di svolgere compiti di pertinenza umana ma soprattutto, e qui sta il fulcro del suo obiettivo, capaci di interagire empaticamente con gli individui.

Hishiguro ha realizzato 4 copie di sé stesso per riprodurre 4 diverse età affinché l’androide rimanga fedele alla sua immagine nonostante il trascorrere del tempo.

Un progetto ambizioso per la cui realizzazione ha impiegato i 16 anni di studio sull’ingegneria androide e che tende ad ottenere una migliore comprensione di sé stessi attraverso uno specchio reale.

La prima copia venne realizzata nel 2004, suscitando molta curiosità nell’ambiente degli sviluppatori che già stava predisponendo versioni molto meno avventate di androidi in grado di svolgere semplici attività.

Il suo androide prova emozioni

Il suo androide, dotato di un sofisticato software, sarebbe già in grado di provare emozioni e desideri che, benché ancora molto distanti da quelle insite nell’animo umano, risulterebbero ugualmente sorprendenti, come la capacità di provare tristezza, di comprendere e interpretare le espressioni umane fino ad arrivare, secondo quanto affermato da Hishiguro, a sentire l’esigenza di fare felice un individuo.

In Giappone non esiste la paura della tecnologia avanzata

Hishiguro sostiene che il Giappone è il luogo ideale dove sviluppare una Tecnologia molto avanzata in grado di produrre androidi simili all’uomo, a differenza dell’Occidente dove, a suo dire, la paura verso nuove specie di natura non umana è ancora molto radicata, sia per cultura che per religione.

Dopo tutto, a parer suo, programmare un software di un androide con emozioni non è molto diverso dalla programmazione naturale che è propria dell’essere umano.

Il DNA è a tutti gli effetti un codice, quindi non vede come non possa esistere un essere similare all’uomo che ha preso origine da un diverso codice. Un solo androide gemello di Hishiguro ha un costo che varia dai 100 mila ai 400 mila euro, cifra che dipende dalle versioni che si desiderano sviluppare del proprio doppio.

Già creatore di un robot donna, Erica, programmata per svolgere compiti di assistente o annunciatrice tv, Hishiguro ha annunciato che presenterà il suo clone Geminoid per la prima volta proprio in Italia, il 24 di novembre, presso l’Auditorio Macro, il Museo di Arte Contemporanea di Roma.