In occasione della seconda edizione del Global SatShow, un incontro d’affari di due giorni incentrato sul mercato dei satelliti, il CEO di Mars One, Bas Lansdorp ha dedicato un intervento al recentemente discusso tema della colonizzazione di Marte. I punti principali sui quali si è concentrato sono di carattere economico e, per così dire, etico.

Il secolo di Marte

Colonizzare Marte sembra sempre di più una questione di tempo e, come sempre, anche di soldi. L’idea di Lansdorp, è che il XXI secolo sarà ricordato per le persone che hanno lasciato il pianeta per fondare la prima colonia marziana, e la sua intenzione è quella di dare un sostanziale contributo alla causa, ma per farlo sarà necessario far convergere ingenti finanziamenti esterni.

Lansdorp ha constatato che l’aspetto economico è quello che genera sempre il maggior numero di dubbi e domande. A tal proposito, ha affermato che: "ogni chilo che viene mandato su Marte costa 100.000 dollari", quindi "il costo per stabilire la prima colonia sarà di 6 miliardi di dollari". Nonostante sia una cifra considerevole, il CEO olandese fa notare che un gruppo di una quarantina di miliardari potrebbe agevolmente affrontare un simile sforzo. Stando alle cifre fornite da "Daily Sabah", allo stato attuale Mars One può contare su un appoggio economico esterno che si aggira intorno ai 4,5 miliardi di dollari, e oltre a ciò anche un centinaio di paesi contribuiscono attivamente al progetto, anche in termini non strettamente monetari.

Un viaggio senza ritorno

Al di là della necessità di reperire finanziatori, l’altro punto critico del progetto riguarda la componente umana delle missioni. Lansdorp ha sottolineato che fino ad oggi nessuno si è spinto così lontano, e che dobbiamo cominciare a fare i conti con l’idea che i primi colonizzatori partiranno per non fare più ritorno.

"Daily Sabah" riporta quanto affermato da Lansdorp: "l’idea di un viaggio di sola andata per Marte può sembrare inquietante, ma se pensiamo alla gente che cent’anni fa migrò dall’Europa all’America, anche loro partirono lasciandosi tutto alle spalle".

Per dare maggiori chance di successo alla missione, i responsabili di Mars One hanno ritenuto necessario mettere a punto diverse prove con le quali testare i candidati.

Dal momento che tra questi verranno scelti i 4 membri del primo equipaggio, verrà valutata la loro resistenza psicofisica in condizioni estreme, e inoltre dovranno dimostrare di avere spiccate capacità di lavorare in squadra. Non ultimo, sarà fondamentale una forte motivazione personale a voler intraprendere un simile viaggio. Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, Lansdorp è stato chiaro, dicendo che il candidato ideale sarebbe quello per cui andare su Marte rappresenta il sogno di una vita. Anche perché, una volta accesi i razzi, non si torna più indietro.

Passo dopo passo

Sul sito di Mars One si legge che il processo selettivo, iniziato nel 2013, dovrebbe essere seguito, dal 2017 in avanti, da un periodo di allenamento della durata di circa 9 anni.

Nello stesso lasso di tempo verranno anche eseguiti i lanci preliminari, necessari ad effettuare ulteriori test e a preparare il terreno per l’arrivo della prima missione con equipaggio. La partenza di quest’ultima è prevista per il 2026, mentre l’atterraggio dovrebbe avvenire dopo circa 7 mesi di viaggio. Se tutto andasse bene, una seconda missione potrebbe poi avvenire nel 2028. Il conto alla rovescia è ancora lontano, ma che un altro privato si sia messo in gioco pubblicamente, dichiarando di voler andare su Marte entro la fine del prossimo decennio, è sicuramente una buona notizia per gli appassionati.