Si va dai sessantenni ai dodicenni, senza considerare età, religione, sesso o orientamento politico, ormai è diventata un'attività quotidiana quella di scattarsi un selfie. Sono tanti gli appassionati ma secondo uno studio non tutti avrebbero la stessa esigenza di scattare costantemente selfie. Una ricerca condotta dalla rivista Visual Communication Quarterly, ha evidenziato come al mondo esistano tre categorie di 'selfie-taker': comunicatori, autobiografi e promotori di se stessi. I primi usano i selfie per attirare l'attenzione di amici, familiari o gente con cui quotidianamente conversano.

Solitamente gli stessi vengono paragonati dalla rivista alla la famosa attrice statunitense Anne Hathaway, che recentemente ha postato un selfie per invitare gli americani al voto. Da lì si percepisce che quello che spesso si vuole comunicare ha (secondo alcuni) più rilevanza se manifestato attraverso un autoscatto. L'altra categoria è quella degli autobiografi che lo utilizzano come strumento indispensabile per conservare ricordi di momenti a loro cari. Gli stessi non vanno alla ricerca di riscontri o pareri ma semplicemente per un appagamento personale. L'altra categoria è composta da quelli che lo fanno con il fine di farsi pubblicità, aumentare i propri follower o usare gli autoscatti come campagne pubblicitarie.

Ecco come influisce il selfie su di noi

Spesso è la prima impressione quella che conta e attualmente basta una semplice foto profilo per farci redimere un giudizio su una persona. Questa è un'idea comune oggetto di studio da numerose università come quella di York, che hanno più volte sottolineato come si possa prevedere un comportamento in base all'analisi di alcune caratteristiche fisiche dei volti.

Si sa che quando osserviamo un viso riusciamo subito a dare al cervello un giudizio sull'intera persona, e anche se non si è ancora spiegato da un punto di vista scientifico è cosi. Le impressioni che diffondiamo quindi attraverso i nostri volti con i selfie attraverso il web stanno prendendo un'importanza sempre più rilevante.