La crittografia "end to end" introdotta lo scorso anno non basterebbe a garantire la sicurezza di Whatsapp, ci sarebbe una falla nel sistema. L’azienda smentisce, replica un loro portavoce: “tutto falso”.

Uno studioso americano lancia l’allarme

I messaggi che spediamo su WhatsApp potrebbero essere in pericolo di intromissione sebbene siano criptati. Tobias Boelter, difatti, studioso dell'Università di Berkeley, in California, ha stanato una falla nel sistema di sicurezza”. Quest’ultimo ha definito il difetto una specie di "porta segreta" nel programma, che autorizzerebbe Facebook, possessore della piattaforma, o ad altri di intercettare e leggere e trafugare le conversazioni dei milioni di utenti

Cyberspionaggio: privacy in pericolo

Nelle giornate controverse e legate al “cyberspionaggio” che ha aperto, anche in nella nostra penisola, la disputa sulla sicurezza informatica, giunge chiaramente dagli USA il timore riguardante l'applicazione più diffusa e adoperata: WhatsApp.

Il famoso sistema di messaggistica, di fatto, adoperato da oltre un miliardo di fruitori, mostrerebbe una spaccatura che porrebbe a repentaglio la privacy di coloro che la utilizzano. A dar gran voce alla teoria di Boelter è stato “The Guardian”, noto giornale online britannico, parlando proprio della fragilità del sistema della piattaforma più utilizzata al mondo per l’invio di messaggi, video e tanto altro. Quindi i famoso “protocollo di crittografia” non sarebbe attendibile e nemmeno potrebbe bloccare eventuali violazioni.

“Secret door

Secondo Berkeley, la "backdoor" consentirebbe a Facebook di accedere alle chat di WhatsApp, quindi il sistema di crittografia messo in piedi non sarebbe sufficiente, in quanto questa porta segreta aprirebbe un accesso secondario che permetterebbe di accedere al sistema tramite la "backdoor", bypasserebbe i sistemi di sicurezza e così le chat verrebbero violate, senza che gli utenti abbiano affatto fornito il loro permesso. Hacker, mal intenzionati o chiunque altro potrebbe mettere in pratica questa procedura e privare della libertà gli utenti di tutto il mondo.