Stanno facendo il giro del mondo in queste ore le ultime rivelazioni fatte dal sito wikileaks, che ha reso pubblici migliaia di documenti segreti che provano le attività di hacking messe in atto dalla Cia sui privati cittadini. Il sito fondato da Julian Assange si è appropriato dei dati e delle informazioni dopo che le stesse sono state trasmesse alla commissione sui servizi segreti del Congresso degli Stati Uniti, ma la fonte della divulgazione ancora non è conosciuta, tanto che la Cia ha messo in atto una vera e propria caccia all’uomo per capire chi sia la talpa che ha messo in ginocchio la più grande Agenzia di spionaggio del mondo.

Le rivelazioni sono impressionanti: già dal 2014 gli agenti della Cia sono in grado di installare malware e programmi informatici come trojan e altri virus per monitorare perfino le smart tv connesse alla rete internet. Anche gli smartphone sono costantemente monitorati, comprese le app di messaggistica come Whatsapp, Messenger o Telegram.

Julian Assange parla di un arsenale di armi informatiche

In un’intervista rilasciata al canale MSNBC, il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha parlato di un vero e proprio arsenale informatico meso in piedi dalla Cia per entrare nella vita dei privati cittadini. Ma a causa della “incompetenza” degli agenti, i servizi segreti statunitensi stanno perdendo il controllo della loro macchina.

"Ecco cosa intendo dire con armi informatiche: si tratta di virus, trojan e programmi di hackeraggio che sono stati sviluppati ad hoc per violare gli smartphone, le smart tv e le reti informatiche di tutto il mondo per controllarli, spegnerli, immettere e visualizzare le informazioni” ha dichiarato Assange “Non ha precedenti questa lampante incompetenza: creare un tale arsenale e conservarlo in un luogo non protetto".

La Cia mette in guardia gli americani

La CIA, dal canto suo, afferma che gli americani dovrebbero essere "profondamente turbati" dalla divulgazione ad opera di WikiLeaks delle informazioni riservate dell’Agenzia.

In una dichiarazione ufficiale, la CIA non ha confermato che i suoi file siano stati rubati. Il portavoce della CIA Heather Fritz Horniak dice che l'agenzia non rilascerà commenti circa l'autenticità dei documenti rilasciati o lo stato di qualsiasi indagine sulla fonte dei documenti.

L'agenzia dice che tali informazioni non solo mettono a repentaglio il personale e le operazioni degli Stati Uniti, ma forniscono ai nemici degli americani strumenti e informazioni per danneggiare gli Stati Uniti e la sicurezza nazionale. Intelligence e ufficiali governativi stanno ancora esaminando gli oltre 8.000 documenti rilasciati per scoprire chi sia la fonte della fuga di notizie.