The Guardian, nota testata giornalistica, è entrata in possesso del manuale che viene consegnato ai moderatori di Facebook per applicarsi al meglio nella rimozione dei contenuti inappropriati.

Giornalmente, migliaia di segnalazioni giungono agli occhi degli operatori e non è sempre facile per loro decidere che cosa violi gli standard e cosa no.

La situazione non è sotto controllo

Facebook ha dovuto valutare quasi 54.000 casi di presunto revenge porn (letteralmente "vendetta porno", la diffusione di fotografie e video intimi mediante i social per rifarsi di un torto subito, interruzione della relazione o tradimento che sia) e "sextortion" (estorsione di denaro o altre immagini a sfondo sessuale) in un solo mese.

Nel Gennaio 2017, sono stati disabilitati più di 14.000 account per aver commesso questo tipo di abusi sessuali e in 33 di questi casi erano persino coinvolti dei bambini.

Il social si avvale principalmente dei propri utenti per la segnalazione dei contenuti inappropriati e, visto che non tutti -com'è normale- hanno lo stesso senso del pudore o la stessa moralità, spesso capita che venga rimossa l'immagine di una donna che allatta un neonato ma che incitamenti all'odio verso una categoria di persone siano dichiarati perfettamente in linea con la politica di Facebook.

I moderatori sostengono

che le politiche di Facebook sul contenuto sessuale siano le più difficili da seguire e che gli errori siano dietro l'angolo.

Il social si avvale di un software di "image-matching" per bloccare i contenuti espliciti.

Monika Bickert, responsabile della gestione politica globale di Facebook, ha assicurato "Rivediamo e miglioriamo costantemente le nostre politiche. Si tratta di aree complesse ma siamo determinati a farlo bene". L'azienda si è inoltre rifiutata di fare commenti sul manuale di cui il Guardian è entrato in possesso.

Il file top secret mostra

due tasti di scelta rapida per aiutare gli operatori a identificare il più rapidamente possibile i casi di revenge porn e sextortion. Insieme a questi due settori, che Facebook colloca accanto al terrorismo e allo sfruttamento minorile per importanza, esiste il problema di distinguere i contenuti sessuali appropriati da quelli non appropriati.

Sempre secondo questo documento, Facebook permetterebbe agli adulti di mostrare "accenni vaghi alla sessualità, baci a bocca aperta e simulazioni sessuali, rigorosamente coi vestiti addosso". Per quanto riguarda il linguaggio sessualizzato, gli intercalari a sfondo sessuale sono consentiti.

Che cosa dice Facebook

"Non tutti i contenuti sgradevoli o inquietanti violano i nostri standard della comunità, per questo motivo offriamo agli iscritti la possibilità di personalizzare, bloccare o smettere di seguire profili e pagine non graditi. Stiamo rendendo più semplici le segnalazioni, più rapidi i moderatori, più facile l'accesso alla sezione 'aiuto'."