Whatsapp nasce nel 2009 e fu ideato da due due dipendenti di Yahoo Jan Koum e Brian Acton. L'applicazione di messaggistica divenne quasi immediatamente virale al tal punto che il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg decise di acquistare l'applicazione nel 2014 per ben 19 miliardi di dollari. Nel 2017 WhatsApp vanta 1,3 miliardi di utenti e un miliardo sono attivi sulla piattaforma ogni giorno. Fino a gennaio 2016, c'era un canone annuo o triennale per l'utilizzo dell'applicazione. Questo costo era pagato soltanto da utenti che non utilizzavano il sistema operativo iOS ed infatti per quest'ultimi il costo di WhastApp era di un euro una tantum.

A partire dal 18 gennaio 2016, dopo un lungo dibattito, l'applicazione venne resa gratuita per tutti e ciò rese molto felici gli utenti.

Le catene di Sant'Antonio su WhatsApp

Su WhatsApp sono spesso girate diverse catene di Sant'Antonio, che sono delle vere e proprie bufale che insinuano nella mente di chi li legge delle aspettative false. Un utente credulone, potrebbe a sua volta inviare queste catene a i suoi contatti e creare così un circolo vizioso infinito. Esistono diversi tipi di catene di Sant'Antonio:

  • Messaggi a scopi moralistici;
  • Messaggi umanitari o che annunciano un'imminente tragedia e creano un'inutile allarmismo;
  • Messaggi di morte o di sfortuna se non inviamo il testo che abbiamo ricevuto a tutti i nostri contatti;
  • Messaggi che fanno credere di ricevere una certa ricompensa in denaro da parte di WhatsApp.

WhatsApp e la truffa dei 20 euro

Oggi vogliamo concentrarci sull'ultimo punto sopra elencato, dato che gira una bufala che dichiara che in prossimità del compleanno di WhatsApp, verranno regalati 20 euro agli utenti.

I dirigenti dell'applicazione sono stati costretti ad intervenire, rivelando che non è stato preso nessun accordo con le compagnie telefoniche per erogare una tale somma ad i propri utenti. Il testo del messaggio non ha alcuna certificazione da parte della compagnia ed appare agli occhi come un semplice testo che ognuno di noi sarebbe in grado si scrivere e poi inviare.

Inoltre in base ad un logico ragionamento, la compagnia non avrebbe alcun vantaggio economico ad inviare a più di un milione di utenti la somma di 20 euro. Gli utenti dunque dovrebbero porsi delle domande prima di diffondere il testo, come: 'il mettente del messaggio è attendibile?' oppure ' Che vantaggio ne avrebbe la società?'.