I politici della Nuova Zelanda potrebbero presto dover affrontare una nuova minaccia sotto forma di un bot virtuale. E non è una puntata di Black Mirror.

La nostra realtà e la tecnologia si stanno evolvendo molto velocemente: dai piccoli robot che puliscono le nostre case a quelli che compiono operazioni di micro-chirurgia fino a quelli che dirigono orchestre. I robot sono tra noi e presto potrebbero persino governare un Paese.

'Puoi parlarmi sempre, ovunque.'

'Sam' è il primo politico virtuale al mondo con cui gli utenti possono interagire tramite Facebook Messenger.

Queste interazioni aiutano il bot a imparare, insieme a una serie di sondaggi sul suo sito web.

All'inizio di quest'anno, i ricercatori hanno creato un algoritmo basato su una rete neurale, che cerca di simulare il modo in cui il cervello lavora per imparare.

Nick Gerritsen, l'imprenditore locale che l'ha creato, afferma che Sam ha una memoria pressochè infinita ed in continua crescita, e che si ricorda tutti i nomi di chi interagisce con lui e le domande poste.

Sul suo sito web, Sam ha detto: "Come politico virtuale, non sono limitato dalle preoccupazioni del tempo o dello spazio".

"Prendo decisioni basate sia su fatti che opinioni, ma non dirò mai consapevolmente una menzogna, o traviserò informazioni".

Sam ha aggiunto: "C'è un divario tra ciò che vogliono i neozelandesi, ciò che i politici promettono e ciò che le politiche che propongono effettivamente ottengono ed io ho lo scopo di colmare questa lacuna."

Per adesso il bot è limitato a rispondere a un elenco di domande preimpostate.

Queste includono: "Cosa pensi di questo partito politico", "Parlami di come risolvere la questione dell'immigrazione" e "Parlami dei cambiamenti climatici".

Il quotidiano MailOnline ha provato a fare altre domande, tra cui "chi è il tuo politico preferito?" a cui il bot ha risposto semplicemente: "Grazie! Qualsiasi input è utile, anche se non ho ancora una risposta specifica per questo".

Ma Gerritsen spera che entro il 2020, quando la Nuova Zelanda avrà le sue prossime elezioni generali, Sam sarà abbastanza avanzato per candidarsi.

Ormai sono una realtà

I robot che eseguono compiti umani o sono riconosciuti in una capacità simile all'uomo stanno diventando più comuni. Un recente studio del McKinsey Global Institute stima che tra il 400 e 800 milioni di lavoratori in tutto il mondo potrebbero essere sostituiti da robot entro il 2030.

I cosiddetti "Robocops" stanno pattugliato le strade di Dubai da maggio, mentre in ottobre l'Arabia Saudita è diventata il primo paese a concedere la cittadinanza un robot.