Ormai tutti sanno del caso delle esplosioni di alcuni dispositivi Samsung attribuiti al modello Note 7, che negli ultimi mesi hanno portato ad un calo dell'azienda coreana.A causa delle segnalazioni di esplosione dovuta ad un' autocombustione del dispositivo sono stati ritirati tutti i modelli difettati ed ora i magazzini sono pieni di Note 7 per evitare altri problemi.

La Samsung ha interrotto la produzione del Note 7e rassicurato i venditori.Tutta questa situazione problematica costerà all’azienda ben 5,3 miliardi di dollari per i prossimi tre mesi, in cui hanno calcolato i mancati profitti e vari risarcimenti con tanto di scuse in tutto il mondo.

La situazione attuale

Questa situazione sembrerebbe essere causatadauna vite che non è stata inserita bene e presente vicino la batteria.

Si presume che questa vite che doveva tenere la batteria attaccata al dispositivo abbia fatto da cortocircuito facendo esplodere il Note 7.

Ma da quanto risulta dalla scheda tecnica e dai commenti della gente il Note 7 presenta anche altre problematiche dovute a difettidi fabbricazione. Tempo fa la Samsung affermava che il problema fosse il surriscaldamento eccessivo della batteria, precisamente nel punto anodo-catodo (parte di contatto della batteria). Si crea un malfunzionamento e una rottura della zona di sicurezza creando una reazione chimica esplosiva, dovuta ad una reazione instabile degli ioni litio.

La causa potrebbe essere che nelle nuove batterie agli ioni-litio è presente anche l’ossido di cobalto che garantisce una capacità maggiore di immagazzinare energia nella batteria.

Il problema è che l’ossido di cobalto fa fatica a rilasciare il calore e, quando arriva ad una temperatura superiore 150 gradi centigradi all’interno della batteria, le celle si frantumano creando una reazione di surriscaldamento sempre più elevata. Ovviamente queste temperature elevate normalmente non si hanno in una batteria, neanche quando il dispositivo è sotto carica.Le vendite del dispositivo top di gamma potranno riprendere senza problemi? Ai posteri l'ardua sentenza.