Si avvicina il tempo dei saldi invernali 2015. In un primo momento la data iniziale sarebbero dovuta essere quella del 5 gennaio, successivamente su richiesta dei commercianti, le Regioni hanno deciso di anticiparla al 3 gennaio 2015. La motivazione è semplice, si tenta di sfruttare il weekend, così ha dichiarato Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte e politico del PD, nella veste di Presidente della Conferenza delle Regioni, d'accordo anche le Province Autonome di Trento e Bolzano.

Calendario saldi invernali 2015: data inizio e durata in ogni Regione

Come già anticipato, i saldi invernali cominceranno sabato 3 gennaio 2015, cambierà però la data di chiusura a seconda delle Regioni.

La durata più lunga coinvolge Campania, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, fino al 31 marzo 2015. In Sicilia si chiude il 15 marzo, in Umbria, Toscana, Sardegna, Molise, Emilia Romagna, Calabria e Abruzzo il 5 marzo. In Lombardia si anticipa al 3 marzo mentre in Basilicata al 2 marzo, nelle Marche sarà l'1 marzo.

Ci sono Regioni che hanno deciso invece, di porre la chiusura dei saldi al 28 febbraio 2015, parliamo di Veneto, Puglia, Piemonte. Durata ridotta in Liguria dove i consumatori potranno usufruire dei saldi invernali fino al 18 febbraio, la maglia nera tocca alla Regione Lazio dove si potrà risparmiare fino al 15 febbraio.

Ricordiamo che i consumatori devono sempre accertarsi che sulla merce esposta dai negozianti, ci sia il prezzo originale, l'importo percentuale del saldo, infine il prezzo al netto dello sconto.

Il venditore ha l'obbligo di scontrinare alla cassa l'importo riportato dal cartellino. I saldi non privano il consumatore degli stessi diritti aventi durante l'anno. Rimane dunque la possibilità di cambiare la merce in caso si riscontino problemi con essa, ovviamente presentando lo scontino che ne comprovi l'acquisto. Può succedere che il commerciante non abbia più il capo in questione, in questo caso il cliente può restituire la merce e pretendere la restituzione dell'importo pagato, oppure far riparare, quando è possibile e se si vuole, il difetto a spese del commerciante. Infine si può anche trattare sul prezzo d'acquisto visto che il capo presenta imperfezioni, si otterrà in questo caso una riduzione del prezzo.