La Corte di Cassazione, in un recente sentenza, ha affermato che creare falsi profili Facebook con lo scopo di portare vantaggio a se stessi o a terzi o danneggiare altri è un reato.Questo vuole essere un monito a quanti si creano falsi profili sui social network allo scopo di occultare la propria identitàutilizzando nickname e foto false per molestare altre persone o, addirittura per commettere reato di sostituzione.

La sentenza della Suprema Corte - È riferita al caso di una donna che, utilizzando un falso profilo Facebook, aveva molestato un'altra persona.

Per commettere l'illecito, ovviamente, non basta creare un profilo falso con un nickname su un social network ma se alla creazione di tale profilo seguono molestie, stalkeraggio o minacce nei confronti di altre persone il reato si manifesta.Anche una semplice minaccia in chat unita all'uso di un profilo falso, corredato da un nome di fantasia o un nome di un'altra persona (reato di sostituzione di persona) può portare ad un processo penale.Nonostante il regolamento di Facebook vieti di fornire dati falsi e creare più di un account a persona, di recente l'Ansa ha rivelato che almeno 1 profilo su 3 risulterebbe falso, un fake in gergo. Da un punto di vista legale un doppio profilo non costituisce un reato punibile con una sanzione a meno che tale doppio profilo non venga utilizzato per commettere attività illegali come la calunnia, la diffamazione e le molestie.

I profili falsi su Fb - Di solito chi ha un profilo fake ha di solito anche un profilo ufficiale nel quale i dati personali inseriti sono reali e veritieri, le foto postate sono vere e i contatti sono costituiti da amici reali. Il secondo profilo, quello fake, di solito ha un nome fittizio o un nickname, le foto non sono veritiere e i contatti sono costituiti da persone che non si conoscono nella realtà.

Tale profilo di solito viene utilizzato o per interagire con persone sconosciute con le quali non si vuole condividere la propria identità, o, come accade sempre più spesso, per controllare un partner o un parente. In questi casi i profili fake possono essere considerati inoffensivi perché spesso sono creati per coprire passioni nascoste o per parlare liberamente senza sentirsi giudicati. Nel caso invece, tali profili siano usati per compiere azioni illecite, tra cui anche truffe o furti di identità, il colpevole può essere perseguito penalmente e può rischiare anche la prigione.