Un formaggio così buono da non trovare aggettivi che gli rendano giustizia. Stiamo parlando dell'Asiago, prodotto nell'omonimo Altopiano, un'area circoscritta del Veneto che vede la più alta concentrazione di malghe d'Europa. Un prodotto che si è guadagnato a pieno titolo il marchio DOP e ha visto una vera e propria impennata delle esportazioni nel primo trimestre dell'anno: +16% nel mondo e +44% negli Stati Uniti d'America. Pare anche sia il formaggio preferito della candidata democratica alla Casa Bianca.

Ma attenzione, solo l'Asiago prodotto in Altopiano e in poche zone circostanti è DOP: la Denominazione di Origine Protetta garantisce che le sue qualità vengano esaltatedall'ambiente geografico a cui appartiene e che tutte le fasi di lavorazione siano di pertinenza solo dellazona di origine.

Ecco allora che, per chi è disposto a "schiodarsi" dal banco del supermercato, inizia il conto alla rovescia di "Made in Malga 2016", la rassegna dedicata a questo formaggio unico. Dall'8 all'11 settembre, infatti, le vie della città di Asiago e tutte le malghe dell'Altopiano si apriranno agli assaggi liberi, alla degustazione accompagnata a vini e birre artigianali, alle cene a tema nei locali pubblici del comprensorio e alla vendita del meglio che l'alta montagna possa offrire al palato.

A ciascuno la sua stagionatura

L'Asiago comincia a prodursi in Altopiano già attorno all'anno Mille. Inizialmente si usava il latte di pecora poi, con l'arrivo degli eserciti di Napoleone e la caduta di Venezia, l'allevamento si trasformò da ovino transumante a bovino stanziale.

L'Asiago più antico e vicino alla tradizione è quello stagionato. Ha un sapore deciso, con note aromatiche che esplodono in bocca gradatamente. L'Asiago fresco, invece, sa di latte appena munto, di burro ed è morbido come il pan di Spagna. A fare la differenza è il processo di stagionatura, che deve avvenire nella zona di origine e in condizioni di temperatura e umidità controllate: fino a 15 mesi per l'Asiago stagionato, almeno 20 giorni per quello fresco.

La digeribilità e l'appetibilità di questo formaggio sono le caratteristiche che spingono i nutrizionisti a proporlo per una sana e corretta alimentazione.

Prospettive future

"Made in Malga" non è solo formaggio e non finisce con la chiusura della manifestazione. Per Alberto Marcomini, giornalista gastronomico e organizzatore dell'evento, "Made in Malga è molto di più che una semplice manifestazione, deve diventare un movimento di pensiero culturale finalizzato alla valorizzazione dei prodotti fatti in malga, del suo territorio e delle tradizioni.

Per questo Asiago diventerà 'Osservatorio internazionale' permanente e capitale di tutte le malghe, affinché questo immenso patrimonio non vada perduto".

Lasciando parlare i sensi, invece, questo evento, giunto alla quarta edizione, è per tutti l'opportunità di gustare e portare a casa qualcosa di veramente buono.