"Love will save the world", l'amore salverà il mondo, dicevano. Mai cosa fu più vera tranne per il fatto che quando arriva il giorno di San Valentino, le persone cadono vittima di una strana alchimia umorale per cui non tutti il 14 febbraio si trovano proprio d'accordo sul tema. Risollevare la sorte della giornata (ormai agli sgoccioli) potrebbe essere possibile con un last minute che lascia fuori la Pizza, ma che garantisce tanto buon cibo per gli occhi.

Perché quindi non optare per una bella mostra, e magari tenersi mano nella mano tra le sale oscure di un "loco d'arte"?

Le opzioni sono molte, così come le emozioni, le fotografie, i dipinti o anche le semplici proiezioni. Decidere non è una cosa facile, ma per chi si trova nella Capitale non può perdere LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore, la mostra inaugurata al Chiostro del Bramante lo scorso 29 settembre 2016 e visitabile ancora fino al 26 febbraio 2017. Allestita in occasione dei sui 20 anni di attività, il museo propone riuniti in un unico evento, i lavori di AndyWarhol, Joana Vascolncelos, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Yayoi Kusama, Robert Indiana, Marc Quinn e Gilbeet & George.

L'amore, il sentimento tra i più belli e contorti dell'essere umano, che il Chiostro del Bramante ha voluto raccontare nel modo più diverso e completo possibile. Per questo motivo al pubblico è stato permesso di interagire liberamente con lo spazio circostante e di fotografare tutte le opere. Dietro però un rigoroso uso dell'hashtag #chiostrolove.

Irrinunciabile, un classico da oltre mezzo secolo è il Bacio, Le basire de l'hotel de Ville, di Robert Doisneau 3D (1950, Parigi), ma per questo basta avere una buona connessione internet e la possibilità di accedere a Vimeo, (o altrimenti cliccando sulla freccia blu nel riquadro in basso).

Una bellissima ricostruzione 3D dello storico bacio rubato davanti all'Hotel De Ville a Parigi, che in soli 15 secondi ricostruisce l'intera sequenza (stupenda!) del "dopo scatto" immortalato (per fortuna) da Doisneau.

Nella cittadina del patrono di questa giornata si potrebbe omaggiare Valentino con l'interessante mostra di Gianni Berengo Gardin a Terni intitolata La vera fotografia. Una mostra curata da Alessandra Mammì e Alessandro Mauro, che racconta attraverso 250 fotografie il personale punto di vista di Gardin sugli ultimi cinquant'anni del nostro Paese.

"Quando fotografo amo spostarmi, muovermi. Non dico danzare come faceva Cartier-Bresson " - spiega Gianni Berengo Gardin- "ma insomma cerco anch’io di non essere molto visibile. Si tratta di un percorso logico, normale, buono per scoprire un villaggio ma anche, una città, una nazione. Buono per conoscere l’uomo".