Si avvicina la fatidica data del 31 dicembre e l’incubo di cosa fare a capodanno imperversa, divenendo un ulteriore stress che si aggiunge alla già frenetica vita che oggi si conduce, dove persino il divertirsi è diventato faticoso. Negli ultimi anni si è notato un continuo svuotarsi dell’emotività generale, una stanchezza di fondo nella vita quotidiana data più da una latente e costante tristezza che da una vera stanchezza fisica e questo ha portato alla ricerca di attività meno vuote e frivole che uniscano il benessere ad un senso di calore e di cura per sé stessi che negli anni si è andata perdendo.

Il progetto Gayayoga di Università Popolare Maitri, osservando la costante crescita di richieste per vacanze finalizzate alla rigenerazione delle energie personali, alla cura di sé stessi nel corpo e nello spirito, ha proposto un Capodanno yoga inserito in un contesto naturale ed alternativo quale quello dell’ecovillaggio Borgo dei Semplici.

Cosa si fa ad un Capodanno yoga?

Si tratta indubbiamente di un Capodanno diverso dagli altri durante il quale le persone si regalano qualche giorno per una rigenerazione profonda, riacquistare vitalità, pensare alle proprie esigenze e focalizzare i propri obiettivi per l’anno a venire.

Un vero e proprio percorso personale quindi, inserito in una realtà differente da quella a cui si è abituati nella propria quotidianità ed in giornate durante le quali è possibile ma non obbligatorio, partecipare ad attività quali lo yoga, cromoterapia, canto mantrico, meditazioni e passeggiate nella quiete senza però dimenticarsi di festeggiare il passaggio dell’anno.

Perché un ecovillaggio?

La scelta del luogo è molto importante perché esso influenza la nostra emotività ed un lavoro interiore, così come una semplice vacanza rigenerante, non sarebbero compatibili con un luogo caotico ed affollato. L’ecovillaggio scelto può ospitare un massimo di 15 persone permettendo quindi il senso di compagnia ma non di affollamento, è immerso nella natura più incontaminata, tra le colline del Montefeltro, una delle zone più belle d’Italia, lontana dalle strade ad alta percorrenza e dai centri abitati così da poter di nuovo ascoltare l’autentico silenzio, rotto solo dallo scorrere del ruscello o dal passaggio di allocchi o cornacchie.

Perché scegliere un Capodanno yoga?

Una breve vacanza come questa è un enorme salto lontano dallo stress quotidiano che permette il dialogo interiore con quel “te stesso” che spesso si perde nella frenesia della vita moderna, proiettandoti in una dimensione pacifica ed antica e donando in poco tempo benessere e chiarezza mentale per ripartire al meglio.

Ad accompagnare questa rigenerazione personale con tecniche antichissime dalla tradizione tibetana e cinese ma anche con altre più moderne, penseranno Vittoria Fornari, Rettore dell’Università Popolare Maitri, promotrice dell’evento e Gaia Chon, Direttrice del Dipartimento Arte e Spettacolo dell’Università Popolare Maitri nonché titolare del progetto Gayayoga. Luogo e persone unite per creare un’occasione per lasciar andare vecchie paure e abitudini del passato che ostacolano la propria felicità e per prendere distanza dai problemi e dalle preoccupazione che ci circondano ogni giorno.

Chi sceglie di solito un’iniziativa come questa?

Le richieste per attività e vacanze come questa vengono spesso da persone che sentono la necessita di stare bene, che stanno ricercando un modo diverso di festeggiare nel quale rendere onore al passaggio dell’anno senza però dimenticare un po’ di indispensabile leggerezza.

Tutto è rivolto ad armonizzare l’uomo con la natura, dal luogo sopra descritto, alle attività proposte ed al cibo servito che sarà rigorosamente Vegan e quindi cruelty free. Una vacanza diversa quindi, una festa dell’essenza, della persona che viene finalmente posta al centro e non in mucchio scoordinato e rumoroso soffocato da musica abbastanza alta per non udire i propri pensieri. In eventi come questo si fa esattamente il contrario. Possiamo solo augurarci che sia finalmente un passo verso il passaggio per una maggiore cura e considerazione dell’esistenza.