L'idea primigenia arriva dal giardino reale di Racconigi e porta a Versailles. Ma si concretizza alla Venaria Reale, dove il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano,che ha accusato il governo di lobbysmo, è rimasto incantato dalla bellezza dei giardini. Ieri, proprio alla vigilia del weekend, dedicato da Venaria alle rose, si è concretizzato il sogno dell'architetto Paolo Pejrone di avere in Piemonte un giardiniere professionista. Il politico pugliese, invece, al Salone del libro ha affermato che farebbe baronetto Checco Zalone. Ma tornando ai giardini e parchi storici, la nuova figura è stabilita dalla regione Piemonte, secondo gli standard europei e si tratta di un giardiniere qualificato per questo tipo di verde.

Il corso, finanziato dalla Fondazione Crt e dalla Compagnia di San Paolo, prevede anche stage all'orto botanico Rea, al Turin Garden, Coop Agriforet, a Vivai Castagno a San Maurizio Canavese, Gardenland a Pino Torinese, Fratelli Airaudi a Robassomero, otre che alla Reggia di Versailles. "Il fine è anche quello dell'inserimento o il re-inserimento lavorativo, creando un percorso virtuoso tra il mondo della formazione e quello del lavoro" spiega Annapaola Veneziaper la Fondazione Crt. Stanno diventando già giardinieri professionisti 16 studenti, selezionati tra i non occupati con diploma nel settore o con esperienza pregressa.

Dal verde al green

Il loro campus sotto la guida della suora salesiana Silvana Rasello è stata la Cascina Medici del Vascello della Reggia e a metà luglio prenderanno la qualifica di specializzazione.

Il corso di formazione per giardinieri d'arte si affianca così al laboratorio di restauro avviato una quindicina di anni fa. La loro formazione è stata gratuita perché rientrava nelle direttiva regionale sulla formazione professionale per la lotta alla disoccupazione. Il modello proposto dall'architetto Pejrone è il giardino alla francese.

Visti i riscontri di critica e di pubblico, si stanno organizzando ulteriori momenti di formazione con agronomi esperti, che conducono allo studio per conoscere come curare gli alberi durante il processo di crescita. Si prevede anche la creazione di un blog specifico sui giardini gestito dall'ufficio conservazione giardini in collaborazione con Renato Ronco.

Secondo l'architetto Pejrone, l'inverno è stato caldissimo in Piemonte, ma il buon giardiniere è pronto ai cambiamenti climatici e sa aspettare.

Viste, poi, le mostre in corso,come quella sulla bioarchitettura alla Gam, si può dire che Torino è veramente capitale verde. Tanto più che è nato UniToGo, il network dell'Università che monitora la sua eco-sostenibilità si avvieranno progetti green in 5 settori-chiave sui quali sono stati avviati altrettanti tavoli di lavoro: energia, cibo, rifiuti, mobilità, acquisti.Il rettore Gianmaria Ajanie i vice-rettori Sergio Scamuzzi e Marcello Baricco, si sono accorti che la città altrimenti è invivibile. Ci vogliono, invece, più biciclette e più trasporti pubblici.

Il progetto dell'Università coinvolge 70 mila persone. 60mila dei quali sono studenti, che si spostano ogni giorno per 100mila chilometri. Percorrono 700 mila metri quadri. partendo da 120 sedi, producono più di 45mila tonnellate di rifiuti all'anno e una spesa energetica pari a 10 milioni e mezzo di euro. A oggi il cento per cento dell'energia elettrica utilizzata dall'Università è prodotta da fonti rinnovabili. Ma l'esempio per quest'estate è Rimini dove tutti vanno già in bici e dove il lavoro per la stagione estiva si trova, per quanto sia una città di più piccole dimensioni