Misurazioni di valori di mercurio nelle emissioni del termovalorizzatore del Gerbido superiori ai 50 milligrammi per metro cubo hanno determinato l'intervento della Città Metropolitana, nella persona del sindaco Chiara Appendino. Il sindaco di Torino Chiara Appendino ha deliberato con una ordinanza unatemporanea sospensione di alcune attività del termovalorizzatore, con una riduzione dei rifiuti trattati e quindi anche del volume totale dei ritiri da parte della struttura del termovalorizzatore stesso, gestito da TRM.

I sindaci dei comuni limitrofi al termovalorizzatore, Orbassano, Grugliasco, Beinasco e Rivoli, hanno appreso la notizia dai giornali, pare senza prima ricevere alcuna comunicazione ufficiale.

Con una riunione straordinariaper confrontarsi sulla questione, i sindaci delle quattro città Maurizio Piazza (Beinasco), Roberto Montà (Grugliasco), Eugenio Gambetta (Orbassano) e Franco Dessì (Rivoli), hanno affermatoche sicuramente lo sforamento dei limiti è il problema principale, ma la cosa che ritengono ancora più preoccupante sarebbe la mancanza di informazione diretta da parte di TRM e della Città Metropolitana di Torino.

L'aver appreso di questo problema, poi ben descritto e circostanziato nella delibera del sindaco Chiara Appendino da fonti ufficiose come i media è fonte di preoccupazione per gli amministratori di Orbassano, Beinasco, Rivoli e Grugliasco e inoltre genererebbe solamente dubbi e sospetti da parte dei cittadini.

Spiegazioni e motivazioni

In seguito alla richiesta dei sindaci delle città limitrofe, sono giunte alcune spiegazioni. Innanzitutto i valori di mercurio superati sono riferiti a norme che, in fase di progettazione e costruzione dell'impianto, erano state volutamente aumentate rispetto alle vigenti linee guida europee ed internazionali.

Con il superamento di questi limiti, l'impianto o parte di esso si blocca autonomamente, senza necessità di interventi o di richieste di nessuno. Queste precauzioni e il continuo monitoraggio dell'impianto sono assolutamente all'avanguardia e dovrebbero mettere i territori e gli abitanti delle zone limitrofe al sicuro da ogni rischio.

I tecnici sostengono che sono sufficienti immissioni minime di sostanze non conformi, come possono essere neon, pile o lampadine per far scattare questi meccanismi di sicurezza. I sindaci, benché rassicurati da queste affermazioni e spiegazioni, hanno richiesto ulterioriinterventi delle autorità sanitarie e dell'ARPA perché sia garantita al meglio la Salute di tutti.

Delibera del sindaco Chiara Appendino

La delibera del sindaco Appendino che ha scatenato le ire dei colleghi sindaci non informati di quanto stava accadendo, porta la data del 18 ottobre ed è lan. 408 - 27443/2016 ed è consultabile sull'Albo Pretorio online del sito istituzionale della Provincia di Torino. Nella delibera si può constatare la conferma dei valori superati e la decisione di interrompere alcune lavorazioni, pur mantenendo attivi i forni. Nel frattempo, vengono anche stabilite alcune variazione di destinazioni dei volumi di rifiuti eccedenti in seguito a queste variazioni.