Non sembra proprio un #Natale con i Fiocchi”, quello che da qualche giorno è cominciato a torino. A dirla con le parole di tanti delusi “è il Natale della crisi che non passa”. Hanno ragione? Non hanno tutti i torti. È il peggiore degli ultimi quindici anni. Le critiche e qualche impropero dei cittadini è diretto alla programmazione del “Natale con i Fiocchi” gestito dal Cat, la confederazione degli artigiani torinesi, che ha assegnato le "casette" che strutturano gran parte dei mercatini della città ad aziende che, solo adesso, si scoprono prive dei requisiti richiesti dal bando.

Risultato: i vigili stanno chiudendo un mercatino dietro l’altro. Sembra un vero e proprio sgombero.

Chiuso anche Parco Dora

Più o meno ogni giorno avviene una chiusura. L’ultima è del 10 novembre 2016. Nella mattinata è stato chiuso il mercatino di Parco Dora, che nella malasorte va ad unirsi a quelli di piazza Carlo Alberto, il salotto nobile della città, e piazza Statuto, zona di grande transito. In tutti e tre i casi, la motivazione è identica: per un motivo, oppure per un altro, le attività commerciali non sono in regola con qualche cavillo burocratico.

Insomma, non sono autorizzate. Le trenta casette del Parco Dora sono state smantellate stamattina dagli stessi organizzatori del cat, che le hanno chiuse prima che arrivasse l’ordine dal comando della polizia municipale.

Le attività dovevano essere solo di tipo culturale e non lo erano.

Corso Marconi aspetta

A proposito di attività culturali, si segnala che per il momento non sono partite neppure quelle inizialmente previste dal programma e stampate sui manifesti che si trovano in giro per #Torino, salvo quelle della pista di pattinaggio e delle giostre, che per il momento non sembrano riscuotere successo.

L’auspicio è che almeno per il mercatino previsto in corso Marconi, ancora non inaugurato, possa andare diversamente dagli altri tre, che poi sono i più tradizionali (a parte quello di Parco Dora). Il mercatino di corso Marconi, anche lui vittima sacrificale della burocrazia, aspetta che passino i tempi tecnici necessari allo sgombero delle vetture: altrimenti è impossibile riuscire a montare i gazebo rimossi da piazza Statuto.

Cosa trovate giro?

Facendo un rapido riepilogo, cosa resta di quanto annunciato a Torino, visto che le informazioni diffuse attraverso il sito internet, i comunicati ufficiali, i manifesti e gli opuscoli sono piene di errori? Volute o non volute, ci sono indicazioni sbagliate. Per ora, sono visitabili i mercatini di piazza Santa Rita, del cortile del Maglio, del centro commerciale del Lingotto (che è un’iniziativa a sé) di piazza Carlo Felice e di piazza Castello. Occhio al mercatino di piazza Castello: da un paio di giorni, c’è una raffica di polemiche. Nell’occhio del ciclone è finita la qualità dei prodotti in vendita in varie casette: sembra non essere quella richiesta specificamente dal bando. Altra vittima sacrificale della burocrazia o corretto atteggiamento che punisce i furbetti?