Un tunisino residente da anni in Piemonte iniziò a convivere con una donna, da cui ebbe un figlio. Il problema è che l'immigrato era già sposato in Tunisia. La moglie rimase perplessa e si arrabbiò molto, quando arrivò in Italia e scoprì che il tunisino conviveva con un'altra donna che, per giunta, gli aveva dato un figlio. L'uomo impose alla moglie di tollerare la relazione extraconiugale, altrimenti avrebbe potuto tranquillamente tornarsene in Tunisia.

La moglie presentò una denuncia

E' andata male al tunisino residente in Piemonte che voleva sottoporre alla sua volontà la moglie.

Questa, dopo aver appreso che il marito conviveva con un'altra donna, presentò subito denuncia. I fatti risalgono all'agosto del 2013. La denuncia diede il via alle indagini che permisero di scoprire che il tunisino, coniugato legalmente nel suo Paese d'origine, aveva avuto un altro figlio da una donna in Italia. Alla fine lo straniero è stato condannato dalla Corte d'Appello di Torino per maltrattamenti in famiglia. La sentenza è stata confermata tempo fa dalla Cassazione. La tunisina era stata minacciata dal marito. Questo le aveva detto che se non riusciva proprio ad accettare la situazione poteva tornare in Africa. Per la donna, però, il tunisino era l'unica 'fonte di mantenimento'.

La notizia è stata riportata anche dal tabloid online 'Responsabilità civile', concentrato solitamente su notizie a carattere giuridico.

La sentenza della Suprema Corte rappresenta dunque un precedente ed è oggetto di una particolare attenzione per gli operatori del diritto.

In Tunisia non c'è parità dei diritti tra uomini e donne

In molte nazioni del mondo, Tunisia compresa, le donne non hanno purtroppo gli stessi diritti degli uomini, anzi vengono minacciate, vessate e umiliate se provano a denunciare i loro aguzzini.

Un rapporto sulla Tunisia diffuso l'anno scorso da Amnesty International parla chiaro: in tale nazione vi sono espedienti legislativi che permettono agli stupratori e a chi commette violenze di vario genere nei confronti delle donne di evitare la condanna; le donne invece rischiano pene pesanti se denunciano i loro aguzzini.