Lo stalliere e istruttore d'equitazione del maneggio di Caluso, in provincia di Torino, venne preso a bastonate dai proprietari perché aveva denunciato episodi di maltrattamento sugli animali. I carabinieri, ieri, hanno messo in manette i due uomini, con l'accusa di sequestro di persona, lesioni gravi e tentata estorsione. L'arresto è arrivato dopo diverse indagini, iniziate lo scorso 16 febbraio 2017, quando alcune guardie zoofile si recarono nel maneggio. Uno dei titolari era molto agitato anche per la presenza di una troupe di Striscia la Notizia, noto tg satirico in onda su Canale 5.

L'agitazione di uno dei titolari del maneggio

Non appena uno dei proprietari del maneggio di Caluso, lo scorso, 16 febbraio, notò le guardie zoofile e la troupe di Striscia andò in escandescenze. Le guardie, allora, furono costrette a chiamare i carabinieri. Questi arrivarono subito ed iniziarono a compiere le indagini, ascoltando anche i titolari del maneggio. Alla fine, sono scattate le manette per un uomo e una donna, due protagonisti di episodi di presunti maltrattamenti sugli animali. Lo stalliere aveva assistito alle violenze diverse volte, decidendo di denunciare tutto. La decisione gli costò cara. I titolari della scuola di equitazione in provincia di Torino lo bastonarono per ore. L'istruttore di equitazione riportò la rottura di entrambe le braccia e ferite su tutto il corpo.

Presunte scosse elettriche ai cavalli

Ieri mattina, i carabinieri della Compagnia di Chivasso si sono recati al maneggio di Caluso per eseguire due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Camilla Cassina, 29 anni, e Salvatore Cervelli, 63 anni, proprietari della struttura. I militari, ieri, hanno chiesto anche l'intervento delle ruspe perché è probabile che in un terreno vicino al maneggio ci sia una sorta di 'fossa comune', contenente le carcasse di molti cavalli.

Durante gli accertamenti, comunque, i carabinieri hanno scoperto un dispositivo per dare scosse elettriche agli animali e vari medicinali scaduti. Secondo una prima ricostruzione, lo stalliere, dopo aver segnalato i maltrattamenti, era stato chiuso in una stalla dai titolari e torturato per ore, fino allo svenimento.