Stamattina chi l'ha potuta sentire, parla di una Antonella Clerici furiosa con il suo nuovo programma resole indigesto oltre che dal piccolo share, appena 8,8%, dal fatto che non avrebbe ricevuto un euro in più per realizzarlo. Una trasmissione che le era rimasta sullo stomaco fin dall'inizio, accettata solo per far piacere a Giancarlo Leone che al momento preferisce dileguarsi con la bici elettrica da Viale Mazzini. Che abbia paura della presentatrice? Un'altra brutta figura del direttore di Rai Uno dopo molti sui flop televisivi come 'A torto o a ragione' con Monica Leofreddi al 9% share o a Conti fatti con Elisa Isoardi. I maligni le consigliano di farvi una collana da portare al museo della tv di Torino. Battute a parte, ormai la chiusura di 'Dolci dopo il tiggì' è ormai scontata a meno che la produzione non si inventi qualcosa.

Intanto Antonella che ha riacquistato la linea perduta si consola con gli affetti più cari, la famiglia. La cinquantenne ha fortunatamente un compagno e una figlia che le fanno dimenticare l'arrabbiatura di stamani. A proposito, in una intervista al settimanale 'Oggi' ha recentemente smentito le voci su una crisi sentimentale con il compagno belga Eddy con cui ha avuto l'unica figlia Maelle, nata durante la serata del Festival di Sanremo del 2009 dichiarando che sono come due piccioncini a cui piace beccarsi e fare l'amore. Inoltre ha confidato che il loro rapporto tra alti e bassi è arrivato ad 8 anni, sebbene non sia intenzionata a sposarlo in quanto le nozze le portano sfiga. Come non darle torto, essendo stata sposata già due volte. Anche il compagno ha voluto levarsi qualche sassolino dalle scarpe con chi gufa contro di loro che si amano nonostante tutto. Infatti il belga è stato spesso preso di mira da certa stampa che pensa sia stato raccomandato dalla compagna o perché non si baciano in pubblico. Infine Antonella ha voluto mettere i puntini sulle i, rivelando di non aver mai aiutato il fidanzato a fare carriera e di sentirne la sua mancanza in studio. Mentre Eddy ha precisato di essere fuori dal giro della tv italiana da ormai tre anni e di non essere un agente dei calciatori, ma solo un grande conoscitore della realtà belga.