Anche quest'anno è partito il Reality show "Il Grande fratello", in onda su Canale 5 quasi ininterrottamente dal 2000. Programma che non risente dell'incedere del tempo e che riesce sempre ad attirare l'interesse e la curiosità di milioni di telespettatori. La casa più spiata d'Italia – come è stata definita perché ricca di telecamere ad ogni angolazione per riprendere i comportamenti e i dialoghi dei concorrenti – ha anche partorito qualche personaggio interessante. Oggi diventato presentatore, valletta o tecnico dietro le quinte. Altri hanno sfruttato i primi mesi dalla fine della propria esperienza, lavorando in locali in lungo e largo del Paese come Special Guest della serata.

Altri ancora hanno aperto locali sfruttando la propria popolarità.

Anche l'edizione di quest'anno, iniziata ufficialmente ieri, si pone come specchio della società, inglobando stereotipi diversi dell'era moderna. Ma il programma ha anche rischiato di essere bruscamente interrotto da un gruppo di estrema destra, il cui blitz è stato prontamente sventato dalla Polizia. Vediamo i particolari.

Sventato blitz di una trentina di attivisti

Durante un ordinario pattugliamento della zona, intorno alle 21.30, ad attrarre l'attenzione degli agenti ieri sera è stata la presenza di due gruppi di persone che, nonostante la pioggia, stazionavano nei giardini limitrofi a piazza della Libertà poco prima dell'inizio della diretta televisiva.

Di qui il controllo ai sospetti e il rilevamento del fatto che si trattasse di ci circa 30 attivisti dell'estrema destra romana, che volevano inscenare una contestazione rivolta al Reality. In loro possesso sono stati trovati fumogeni, volantini e striscioni con la scritta: «La casa è una cosa seria, boicotta il Grande Fratello».

Oltre a ciò, in possesso degli attivisti, tra cui anche minori, è stato rinvenuto un manifesto che contestava la teoria del gender.

Il precedente di un paio di anni fa

Già qualche anno fa il programma presentato da Alessia Marcuzzi ormai da tempo fu oggetto di una violenta contestazione, da parte di Casapound, che arrivò a distruggere nel dicembre 2013 la casa smontabile in fase di costruzione a Cinecittà, a poche settimane dall'inizio del programma. Edizione che nonostante ciò si svolse ugualmente. La contestazione era sempre riferita all'emergenza case.