Momenti di tensione durante ladiretta tv del Grande Fratello Vip 2016 di questa sera 10 ottobre. La protagonista della serata è stata sicuramente Pamela Prati che per tutta la settimana ha mostrati segni di sofferenza nei confronti delle regole del gioco arrivando addirittura ad uscire fuori dalla porta rossa della casa.
GF Vip: l'espulsione choc di Pamela Prati
Insomma un comportamento decisamente irrispettoso quello della Prati che anche questa sera nel corso della diretta tv del GF ha dato spettacolo prima di scoprire dalla conduttrice Ilary Blasi che è stata ufficialmente espulsa dal reality di Canale 5.
Nel dettaglio abbiamo visto che nel momento in cui la Blasi ha mostrato alla Prati le immagini di quanto è accaduto nel corso della settimana appena trascorsa, lei ha perso le staffe e ha cominciato a sbraitare contro il direttore della fotografia del GF per le 'pessime' immagini che hanno mandato in onda in queste settimane sia in prime time che in daytime.
Nel momento in cui la Prati ha capito che sarebbe stata esclusa dal gioco si è chiusa in bagno al punto che è stato necessario l'intervento di Valeria Marini per ripristinare l'ordine: sì, perché la Prati non voleva ascoltare le parole della conduttrice Ilary Blasi, a dir poco incredula in studio per quello che sta accadendo.
Ecco cosa ha fatto la Prati in diretta tv
Ma non è finita qui: nel momento in cui la Blasi ha comunicato alla Prati che avrebbe dovuto lasciare immediatamente la casa del GF Vip, lei non ha perso tempo e dopo aver preso il suo trolley ha subito varcato la porta rossa ed è andata via senza salutare i suoi compagni d'avventura, in primis la Marini e Stefano Bettarini che le sono stati sempre vicini in questi giorni di sofferenza.
Prima di abbandonare per sempre la casa, inoltre, la Prati ha voluto che venissero spente tutte le telecamere che si trovavano fuori la porta rossa, ritenendo che da questo momento in poi nessuno più deve riprenderla. Insomma una pagina davvero triste per la carriera della Prati, criticata pesantemente anche da Alfonso Signorini.
