Dopo il successo di Ridley Scott, Marte sembra esercitare un'attrazione irresistibile per cineasti e pubblicitari: una porta aperta dove situare tutto. Ecco perché fa notizia "Marte" la nuova miniserie del National Geographic - produzione americana in cui ha investito anche il mago Ron Howard - che è inziata il 13 novembre 2016 nei Paesi Bassi ed in Polonia, un giorno dopo negli Stati Uniti e che dal 15 novembre è visibile anche in Italia sul canale di National Geographic Italia su Sky. I telespettatori vengono trasportati direttamente nell'anno 2033, alla vigilia della prima missione dell'uomo sul pianeta rosso.

A metà tra un docu - grazie alle citazioni degli scienziati più brillanti della storia - e un film - con ricostruzioni fedeli e precise di una perfetta missione spaziale, Marte ci racconta come sarà realmente possibile attuare lo sbarco dell'uomo sul pianeta rosso con una colonia ecosostenibile. Ma prima di ciò, gli uomini della missione dovranno attraversare in 7 mesi 60 milioni di kilometri, mettendo a rischio la propria vita: saranno bombardati da radiazioni 200 volte superiori a quelle che subisce in un anno un uomo sulla terra. Le ossa si inspessiranno e potrebbero anche saltare gli encefali dei più resistenti. Sono tre le puntate già viste in Italia; "Nuovo mondo", "Terra", "Una casa su Marte".

Nella quarta intitolata "Energia", saremo catapultati nel 2037. Sono trascorsi quattro anni da quando l'equipaggio di Daedalus è atterrato su Marte e ha stabilito il primo insediamento, Olympus Town. E’ il momento di far arrivare nuove forze per eseguire i piani di espansione, ma una tempesta di sabbia minaccia l’avamposto.

Nel 2016, la stazione di McMurdo in Antartide è un esempio moderno di come gli esseri umani potranno insediarsi su Marte. Dei protagonisti è già famoso il comandante della navicella Daedalus, Ben Sawyer, che parte da Cape Canaverall in Florida: l'attore canadese Ben Cotton noto per aver interpretato il Dott. Kavanagh nella serie televisiva "Stargate Atlantis".