Da anni siamo stati abituati a leggere notizie false sulla sua morte, solo per raccogliere visualizzazioni su Facebook e anche questa volta vorremmo tanto che fosse soltanto una bufala ma purtroppo non è così. Paolo Villaggio, che tutti conosciamo come Ugo Fantozzi, ci ha lasciato stamattina all'alba, per raggiungere il paradiso tanto citato nei suoi film.

Il patrimonio comico italiano

Villaggio, con i suoi film "tragico-comici" ha caratterizzato la comicità italiana, nel suo modo unico e inimitabile di recitazione che lo ha sempre contraddistinto.

Ugo Fantozzi, il suo personaggio di spicco, ci ha strappato milioni di risate e continua a strapparcene ancora, perché i suoi film sono e resteranno sempre immortali. Attraverso le sue interpretazioni così tragicamente enfatizzate, riusciva a raccontarci una realtà fatta di ingiuste sottomissioni; il ragioniere Fantozzi in qualche modo, riusciva a trasmettere, oltre alla comicità, anche una profonda tristezza. Non si può parlare della sua carriera in due parole, solo la sua filmografia occuperebbe una pagina intera. Partendo da "Le comiche", con Renato Pozzetto, passando per "Scuola di ladri" insieme a Lino Banfi e Massimo Boldi, tutte le sue infinite interpretazioni, non entrerebbero in un libro intero.

Io speriamo che me la cavo

Nel 1992, l'attore raggiungerà l'apice della sua interpretazione con questo film stupendo di Linda Wertmuller, in cui il nostro caro Fantozzi, lascerà temporaneamente il posto al professore di scuola Marco Tullio Sperelli, alle prese con un gruppo di scolari indisciplinati, poveri e con un futuro quasi certo nella delinquenza.

In questo ruolo Paolo Villaggio, ci stupisce, ci commuove e riesce a farci capire che lui sa fare la differenza anche quando si tratta di un tema drammatico, come quello trattato da "Io speriamo che me la cavo",che ha rigato le guance di molti di noi.

I figli lo salutano con amarezza..

Ricoverato da un mese nella clinica privata Paideia di Roma, l'attore è passato a miglior vita in seguito a complicanze di un diabete che, a detta dei suoi figli, avrebbe sempre trascurato, non curandosi minimamente delle conseguenze che questa patologia gli avrebbe potuto portare.

Ora lo immaginiamo in un posto migliore, dove lo stanno aspettando alcuni dei suoi colleghi. Mi avvalgo delle parole di Domenico Modugno per dire che 'Credo che un attore così non ritorni mai più, perché ai giorni d'oggi la comicità è cambiata e anche il nostro modo di percepirla, ma una cosa è certa, che la Corazzata Kotiomkin è una c*****a pazzesca e che noi rideremo sempre allo stesso modo nell'udire queste parole'.