Infamante chiamare “Agrigento” un locale della mala statunitense, anche in una finzione cinematografica.

E’ l’opinione del primo cittadino del capoluogo siciliano, Calogero Firetto, che ha diffidato Sky dal mandare in onda altre puntate della serie televisiva “power” perché il locale del protagonista del serial si chiama proprio Agrigento.

Su tutte le furie il Sindaco Firetto

Il sindaco è andato su tutte le furie quando ha saputo che, quando l’ingresso del locale viene inquadrato, appare anche il logo della sua città. Tutto ciò per Firetto è lesivo dell’immagine della Città dei Templi e di Pirandello.

Il locale in questione nel serial americano è utilizzato come luogo d’incontro e di “copertura” di boss e gregari della mala, che gestiscono il traffico di droga. Pertanto il Sindaco Calogero Firetto ha riunito lo staff dell’ufficio legale del Comune per procedere contro i responsabili del “misfatto”, cioè il produttore del serial e i responsabili delle emittenti televisive che in Italia trasmettono gli episodi di “Power”, in particolare Sky Atlantic HD, che trasmette nel nostro paese dal 19 ottobre la quarta stagione di Power, ogni giovedì alle 23.05 con doppi episodi.

La città vuole essere ricordata per la lotta contro la mafia

Per il Sindaco Calogero Firetto si fa “un uso deteriore” del nome della sua città “con grave nocumento” alla sua immagine.

Proprio in questi giorni è stata inaugurata ad Agrigento “la stanza della memoria”, cioè l’ufficio dove il giudice agrigentino Rosario Livatino condusse la sua guerra contro la mafia e morì assassinato da spietati killer di una cosca della provincia nel 1990. Il primo cittadino vorrebbe pertanto che la città che governa sia ricordata per queste testimonianze coraggiose di lotta alla mafia.

Vedere invece il nome Agrigento associato, sebbene in un realtà di fantasia e finzione, qual è un serial televisivo, al locale di proprietà del protagonista di Power, James St. Patrick, boss dedito ai traffici di droga e a molteplici delitti, fa preoccupare l'amministrazione locale, che teme una pessima pubblicità.

Difficile dire al momento se la produzione aderirà alla richiesta di oscurare il nome del locale, evitando che compaia nei prossimi episodi.

Forse la richiesta verrà esaudita nella prossima, quinta, serie, che vedremo nel 2018. Intanto però i legali dell'amministrazione siciliana sono al lavoro per preparare le carte bollate per salvare il buon nome della Città dei Templi, che ha visto cadere anche un maresciallo dei carabinieri, Giuliano Guazzelli, in una delle sue strade, in un agguato mafioso nel 1992 e vorrebbe dunque essere ricordata come una delle capitali dell'antimafia anche nei serial televisivi.