In questo articolo vi proponiamo un'interessante intervista a Mosè Singh, la voce italiana di Ivar, nuovo protagonista della nota Serie TV Vikings. Mosè è stato così gentile e disponibile da offrirci un po' del suo tempo per raccontare di sé stesso e del personaggio che ha l'onore (e l'onere) di doppiare. Per chi non conoscesse il prodotto di cui stiamo parlando, Vikings è una serie televisiva canadese di genere storico trasmessa in madrepatria su History. Gli episodi italiani vengono mandati in onda in modalità free su Rai 4, mentre tutte le stagioni sono attualmente disponibili tramite il servizio a pagamento offerto da Tim Vision.

Iniziamo subito con l'intervista e vediamo Mosé (giovane promessa della scuola di doppiaggio milanese) cosa ha detto riguardo questo bellissimo Telefilm.

Vikings, Mosé Singh: l'arte del doppiaggio e l'approccio con Ivar

Ciao Mosè, prima di tutto ti ringraziamo per aver accettato questa chiacchierata. Come stai?

Ciao! Prima di tutto ci tengo a ringraziare tutto lo staff di Blasting News per questa intervista. Io sto piuttosto bene grazie, spero che anche voi tutti dello staff stiate altrettanto bene e altrettanto in forma per poter subire quello che avrò da dire (ride).

Siamo pronti, grazie mille! Dunque, iniziamo. Prima di tutto Mosé, presentati per favore ai lettori di BN

Allora, la presentazione generica di me è che, a parte ad avere un nome 'inusuale' (io sono metà italiano e metà indiano) sono un doppiatore attivo prettamente (e oserei dire quasi unicamente) sulla piazza di Milano e nel frattempo mi occupo non solo di doppiaggio, ma anche di adattamento dei dialoghi e di traduzione dei testi ...

sono anche uno studente di lingue. Studio Lingue orientali all'Università degli studi di Torino e la mia vita si divide tra l'essere studente, l'essere doppiatore e l'essere traduttore. Ogni tanto mi occupo anche di radio e per il resto cerco di vivere come posso.

Ecco, parlando proprio di doppiaggio, come inizia la tua carriera di doppiatore?

La mia carriera di doppiatore inizia qualche anno fa (non più di tre anni fa) ma il sogno parte da ben prima, quando avevo all'incirca 11 anni (ora sto per compierne 21 quindi il percorso si è protratto per una decina di anni circa). Mi sono appassionato a questo mestiere grazie ad una serie animata che è Dragon Ball, e da lì è scoppiato l'amore a prima vista!

Nel momento in cui ho conosciuto questo mestiere ho deciso che nella mia vita non avrei potuto fare altro se non questo lavoro. Da lì ho cercato più informazioni possibili ed ho capito che dovevo essere un attore prima di tutto. Quindi intorno agli 11-12 anni mi sono iscritto ad un corso di teatro, che è poi sfociato in un corso di doppiaggio qualche anno più in là verso i 15 anni. In tutto questo (io vengo da Biella non sono sulla piazza di Milano) cercavo, quando mi era possibile con gli impegni scolastici, di andare a Milano ad assistere ad alcuni turni. Mi è stata data una grossa mano da diversi colleghi e quando poi ho iniziato a fare il corso di doppiaggio ho iniziato a propormi anche per dei provini.

Quindi a 16 anni ho iniziato a fare questi provini e a 17 i primi brusii...

Nella serie TV Vikings presti la voce al personaggio di Ivar senz'ossa (interpretato dall'attore Alex Hoegh Andersen). Cosa ne pensi del figlio di Ragnar? Avete elementi in comune? O siete distanti caratterialmente?

Dunque, parlare di Ivar significa parlare di un grosso tasto importante, sia per la mia vita privata in realtà che per la mia carriera, perché è stato il trampolino di lancio. Mi sono ritrovato catapultato in una realtà che era talmente nuova per me dopo poco tempo. Avevo iniziato non da molto quando fui chiamato per fare Ivar, tant'è che non ci fu una preparazione prima ... non si sapeva che avrei lavorato su quel prodotto.

In pratica, vengo chiamato per la mia disponibilità, io l'accetto, entro in sala e mi ritrovo davanti ad un prodotto che conoscevo per fama, ma che non avevo mai seguito. Mi ritrovo davanti Ivar e penso (probabilmente un po' tutti lo pensavano) che il personaggio in questione fosse destinato a fare una brutta fine nel giro di poche puntate. Quindi io non ero assolutamente preparato a quello che poi è successo. Ivar è un personaggio meraviglioso secondo me.

Faccio una premessa: Vikings non è il mio genere, non è una serie che seguo e non penso che almeno in questo momento mi avvicinerò al prodotto come spettatore. Tuttavia ne riconosco la grande validità. Ivar, dicevo, è un personaggio bellissimo secondo me, perché ha tantissime sfumature.

Le sue sfumature non sono messe in evidenza soltanto dalla brutalità che lui ha nel suo agire e nel suo reagire, ma anche nella sua condizione psicologica. Ivar non credo abbia solo un grave danno fisico, ma ne abbia di conseguenza anche uno psicologico, che lo porta ad essere un personaggio molto problematico nei confronti dei suoi famigliari e non. Ora io non vorrei fare spoiler di nessun tipo, ma chi ha visto già la quarta stagione, chi ha visto concludersi in particolar modo la quarta stagione, sa di cosa sto parlando quando menziono il rapporto di conflittualità famigliare.

Quindi è un personaggio dalle mille sfaccettature che non può che rendere felice sia l'attore Alex Hoegh nell'interpretarlo, sia me nel doppiarlo, perché è effettivamente il tipo di personaggio che si può amare.

Non si può odiare un personaggio come Ivar a livello interpretativo, perché ti offre tutto. Ti offre la possibilità di metterti in gioco a 360 gradi tirando fuori parte di te e qui rispondo riguardo al lato caratteriale, che normalmente non avrei. Io e Ivar siamo due opposti e non penso di agire come lui, nemmeno nella più banale delle situazioni, anche perché io sono una persona timida e in grado di porre un freno alle proprie emozioni negative. Di solito sfocio più in reazioni vocali, ma difficilmente mi sognerei di ammazzare qualcuno in maniera pratica (ride).

Riguardo al vecchio protagonista della serie, Ragnar Lothbrock, tu conoscevi la sua storia? Sai che è ispirato ad un re vichingo semileggendario?

Allora, io avevo elementi molto basilari in mano, per quel che riguardava Vikings. Nel senso che sentendone parlare, è nata un po' in me questa curiosità nel capire perché fosse definito un prodotto di genere storico. Dunque no, in realtà prima di andare a cercare informazioni al riguardo, non avevo mai sentito parlare di Ragnar. Però poi mi sono informato ed ho capito che il tutto prendeva spunto da questa leggenda, da questo mito, da questo personaggio che pare essere effettivamente esistito e pare aver fatto in vita cose non di poco conto. In particolare, per quel che riguarda Ragnar, io vorrei citare il suo doppiatore, Maurizio Merluzzo, che sicuramente in tanti conosceranno, perché secondo me tutti noi che lavoriamo alla serie dobbiamo fare un grande ringraziamento a Maurizio, in quanto ci ha permesso di poterci approcciare e confrontare in sala di doppiaggio con il personaggio con cui stavamo interagendo.

Sentivamo già le sue battute incise e registrate da Maurizio e questo era di grande aiuto. Maurizio poi è un doppiatore di grande bravura e secondo me non poteva esserci un Ragnar migliore di lui in Italia. Tornando a Ragnar, l'ho sempre trovato un personaggio molto carismatico e comprendo la mancanza che numerosi fan sentono per la sua perdita.

Oltre ad Ivar, ci sono altri personaggi attuali di Vikings ai quali sei particolarmente affezionato?

Dunque, potrei partire col dire che già Ragnar sia un personaggio che di per sé mi piace molto e con cui ho instaurato una certa empatia. Forse proprio dal fatto che sia doppiato da Maurizio. In secondo luogo c'è un altro personaggio che mi piace veramente tanto ed è un personaggio che viene introdotto alla fine della quarta stagione (ma materialmente nella quinta): senza fare spoiler, mi piace molto Edmund, anche per il rapporto che instaura con un certo personaggio...

Edmund è un personaggio nuovo, doppiato nella versione italiana da Alessandro Rigotti, che è un altro professionista del doppiaggio e che molti di voi conosceranno per essere stata la voce di Sasuke in Naruto. Edmund mi piace molto perché ha una definizione caratteriale e psicologica molto interessante ed emerge veramente tanto. Io comunque, come ho già detto, seguo la serie solamente nella sala di doppiaggio, nel momento in cui ci lavoro. Tuttavia, già da quei pochi minuti che ho, ho ben chiaro il personaggio in questione ed è veramente meraviglioso. Insomma, se io non fossi stato Ivar, avrei voluto essere lui.

Quali sono le tue serie TV preferite? E intendo sia telefilm che cartoni animati (giapponesi e non)

Allora, il mio rapporto con le serie TV in generale (se parliamo di telefilm) è basato prettamente sulle sitcom al momento.

Ho adorato (e tutt'ora la reputo la mia serie preferita) How I met your mother, Friends; mi piace molto Tutto in Famiglia ed ho amato e divorato Breaking Bad. Adesso sto cercando di recuperare (quando sarà possibile lo farò) la serie Stranger Things. Per quanto riguarda invece le serie anime, io ho già citato Dragon Ball, che per me rimane il caposaldo della mia vita in questo senso, ma per il resto arrivano One Piece, HXH, Yu degli spettri, Ultimate Muscle (che molti hanno messo nel dimenticatoio ma che io ricordo ancora con immenso orgoglio), I cavalieri dello zodiaco e The Slayers. Insomma, ho amato un po' tutti i cartoni animati giapponesi e quelli che ho citati li ho amati per motivi molto diversi tra loro; quindi non posso definirmi neanche fan di uno specifico genere.

Mi viene in mente ora anche la serie di Death Note, che ho apprezzato molto. Ci sarebbe anche Kiseiju, una serie andata in onda in Giappone un paio di anni fa ed ora anche reperibile su Netflix. Da noi è arrivata soltanto lo scorso anno. Un cartone molto bello che mi sento di consigliare agli amanti degli anime.

I tuoi sogni nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto dal punto di vista lavorativo è quello di poter dire che faccio questo lavoro quotidianamente con continuità, con amore e dedizione. Sempre. A prescindere dal prodotto a cui sarà distribuito. Ultimamente lavoro spesso sui reality, ma anche in quel caso la magia si percepisce comunque. Vorrei essere innamorato per sempre del mio lavoro. Questo è il mio sogno lavorativo. Dal punto di vista umano ho sogni differenti, come quello di fare una famiglia insieme alla persona con cui sto e ovviamente di poter proseguire con coerenza. Forse è questa la cosa che più mi auguro sotto tutti i punti di vista. Sono partito molto piccolo con questa idea di fare il doppiatore ed ho mantenuto la mia coerenza anche nei momenti no. Spero che questo possa continuare ad essere così.

Ti ringraziamo per tutto il tempo che ci hai concesso. Ciao Mosè e buona fortuna per tutto

Sono io che tengo a ringraziare tutto lo staff di Blasting News per avermi dedicato il vostro tempo e per essere stati attenti a quello che ho avuto da dire. Vi ringrazio e spero di trovarvi di nuovo. Un grande abbraccio!

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